Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  dicembre 03 Mercoledì calendario

ARTICOLI SUL FESTIVAL DI SANREMO 2009


MARINELLA VENEGONI PER LA STAMPA DI MERCOLEDì 3 DICEMBRE 2008
Micropizzette e pasticcini contati, caffé sull’imbevibile. Marca male in casa Rai, a giudicare dal buffet che in Viale Mazzini ha mandato a casa gli invitati quasi digiuni, dopo la prima messa cantata del Festival 2009. Gli analisti son stati chiari, l’anno che verrà si annuncia simile a quello dell’omonima canzone di Lucio Dalla. Si uscirà poco la sera, ma non si starà senza cantare per intere settimane: tenterà di tenerci allegri Paolo Bonolis, dal 17 al 21 febbraio, con un Sanremone che è tutto «una novità impensabile», come esulta il direttore Del Noce. Il quale, però, mette anche le mani avanti: «Non sarà un Festival caviale e champagne, ma qualcosa più della gazzosa ci sarà». Chissà che la scarsità dei mezzi non torni a favorire l’italica inventiva (a Paolino non manca certo la fantasia, infatti...).
SOGNANDO ANGELINA. Una co-conduttrice nuova ogni sera: «inesperte e collaudate, vedremo», dice sibillino. Un’eliminazione dopo l’altra, e ripescaggi da televoto dal sapore del reality, tanto che pare fin d’ora più conveniente esser ripescati piuttosto che sopravvivere per i 5 giorni di gara. E poi, «ospiti mai visti in tv in Italia prima d’ora»: Bonolis si spara subito il nome desiderato di Angelina Jolie, che tanto sta in Germania con Brad e costerebbe pure meno, almeno di viaggio: «L’abbiamo contattata. Quanto vuole? Un altro figlio». La platea gli porge il nome di Benigni, se non altro perché appartiene alla scuderia del suo baldo agente Lucio Presta, e lui fa la faccia da poker: «Perché no?». Ma in Italia Benigni è già molto visto, non è lì che vuol pescare il direttore artistico, e lo si capisce bene.
ELIMINAZIONI A RAFFICA. La formula adottata prevede 15 «Artisti di fama» ridotti a 12 la prima sera e a 9 la seconda, due ripescaggi la terza sera, una ulteriore eliminazione nella semifinale: chi saranno i kamikaze che accetteranno di mettersi così in gioco? Paolino spara fra i desiderata il nome dei rockers alternativi Afterhours, e da tempo si parla di Patty Pravo e di Renga. Paolino giura pure che, eliminando, il pubblico da casa seguirà più attentamente: «Pensate a un campionato senza punti, sarebbe noiosissimo». Andrà meglio alle non-eliminabili 8 Proposte, nomi con già un disco alle spalle: cade il muro della canzone inedita, visto che saranno ascoltati in radio la settimana prima; e verranno valorizzati il giovedì con l’aiuto di un collega illustre: «Contiamo di riportare grandissimi artisti che li accompagnino e si prendano la responsabilità». Ampia gamma di qualità: si parla di trattative con Gigi D’Alessio che dovrebbe accompagnare un neomelodico suo nipote acquisito, e di Gino Paoli per un cantautore emergente.
SANREMO CON PLOT. «Ci sarà una trama che si dipana in cinque puntate; Sanremo è un evento, non può essere ripetitivo. Serate intense, sapore di intriganza - dice il Diretur, che ogni tanto parla come Renato Zero -. Cerchiamo ospiti che diano lustro e gusto, pochi ma buoni». Il team degli autori è rimasto lo stesso del 2005, c’è pure il direttore artistico/musicale Gianmarco Mazzi, il quale fa capire che Bonolis dice la sua, eccome, sulle canzoni.
IL WEB E LA RADIO. Al web sono affidati 100 Giovani, che dal 15 gennaio verranno ascoltati e votati sul sito del Festival. Il vincitore sarà all’Ariston; in un programma su Radiodue, Bonolis-Laurenzi terranno su l’iniziativa.
MEDIASET, BAUDO, LE GIURIE. Bonolis si scrolla dalle spalle l’ipotesi della fuga post-Sanremo: «Lavoro a progetto. Non sono sotto contratto con Mediaset, non ho nessun contatto né presente né futuro. Nel 2005, andai via dalla Rai perché mi obbligarono». Difende Baudo che ha sopportato 13 Festival: «Non bisogna ricordare solo quel che è andato male»; mira a una audience «nel range delle edizioni che non sono andate benissimo», tipo quelli di Ventura e Panariello. Per uscire dalla musica, dopo il Darfur si parlerà di assistenza domiciliare a bambini con gravissimi handicap. Giurie demoscopiche in sale le prime 2 sere, poi televoto; un’idea geniale, infine: far fare la Giuria di Qualità ai professori d’orchestra. Era ora (ma solo il venerdì).
IL FANTASMA DI PUPO. Un fantasma si aggira sul cast degli Artisti in corsa per Sanremo: volete che Pupo, che ha finito da poco la sua corvée del sabato sera, rimanga a casa? E infatti no, sembra proprio che si stia preparando per tornare al vecchio mestiere di cantante, mettendosi direttamente in gioco fra i 15 Big. Ulteriore minaccia: GianMarco Mazzi&Bonolis non escluderebbero di metterlo in duetto con Paolo Belli, altro musicista strappato al suo mestiere dalla tv. Facce televisive, comunque: che potrebbero esser raggiunte sul palco, nella serata dei duetti del venerdì, dal Trio Morandi-Ruggeri-Tozzi, vincitori del Festival 1987.

SANDRA CESARALE PER IL CORRIERE DELLA SERA DI MERCOLEDì 3 DICEMBRE 2008

Eliminazione di cantanti dopo le prime due serate, poi il televoto. Tra gli ospiti già contattata Angelina Jolie e si punta anche su Benigni
ROMA – Paolo Bonolis abbandonò la Rai (per Mediaset), tre anni fa, dopo aver guidato un’edizione di Sanremo alla conquista degli ascolti. Ora ritorna per rilanciare lo stesso Festival che nel 2007, con Baudo, registrò una crisi nera di spettatori.
«Lasciai la Rai perché mi fu impedito di rimanervi», dice sibillino Bonolis. Forse perché l’azienda di viale Mazzini non cercò di trattenerlo? Ora sottolinea che se ne va da Mediaset «dove guadagnerei dieci volte di più perché la proposta di RaiUno è affascinante: posso confezionare un prodotto che mi appartiene. Non vengo qui a svernare». E smentisce il vicepresidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi che, poco tempo fa, pur garantendogli Sanremo, aveva detto: «Bonolis è con noi per altri due anni». «Manco pe’ niente – ribatte il conduttore ”. Con Mediaset non ho contratto né presente né futuro. Lavoro a progetto ». Il suo manager, Lucio Presta, precisa che «l’opzione con Mediaset è assolutamente superata» e che il futuro del conduttore si deciderà dopo Sanremo.
Il direttore di RaiUno Fabrizio Del Noce – ieri alla presentazione del festival con il direttore artistico musicale Gianmarco Mazzi e il capostruttura di rete Giampiero Raveggi – si augura un «rilancio» da questa cinquantanovesima edizione, dal 17 al 21 febbraio, «che consenta una programmazione più lunga a livello aziendale». Però avverte che non sarà un Sanremo «caviale e champagne. La Rai è impegnata in una politica di contenimento dei costi». Sugli ascolti non si sbilancia: «Nel 2007 abbiamo registrato un grosso calo, maggiore rispetto alle edizioni di Simona Ventura, Panariello e di Baudo nel 2003. L’obiettivo massimo sarebbe toccare il record del 2005».
Saranno ammessi 15 «Artisti» e 8 «Proposte», alle quali si aggiungerà un emergente votato dal pubblico (fra cento) su Internet. I giovani duetteranno il giovedì con grandi nomi della musica italiana e, una settimana prima dell’inizio della kermesse, la loro canzone sarà trasmessa nelle radio. Più duro il compito dei «big», protagonisti di duetti con colleghi italiani e stranieri il venerdì: Bonolis, nella doppia veste di direttore artistico e conduttore, per loro ha rispolverato la gara canora a eliminazione. Nelle prime due serate sarà il pubblico dell’Ariston a decidere chi escludere. «Così evitiamo l’annoso problema delle uscite sul palco: chi canta alle 9 ha più telespettatori di chi si esibisce alle 11». Da casa si potrà votare il terzo giorno, quando ci saranno anche due ripescaggi. prevista inoltre una giuria formata dai professori dell’Orchestra dell’Ariston: «La gara è più avvincente per il pubblico e permette a tutte le canzoni di essere meglio valorizzate ». Per Bonolis cinque sere non sono troppe «se sono diverse e intense. Vorrei un Festival divertente, interessante ed elegante». Difende Baudo: «Ha collezionato 13 Sanremo, tanto di cappello».
«In qualche modo» ci sarà uno spazio per Fabrizio De Andrè, a dieci anni dalla morte. stata contattata Angelina Jolie («Vorrei sul palco una donna diversa ogni sera») e potrebbe tornare Benigni («Ma non gli ho ancora parlato»). A Bonolis piacerebbero anche gli Afterhours, punta di diamante dell’indie rock italiano. Fra le novità, dal 12 gennaio su Radiodue, un programma su Sanremo condotto con Luca Laurenti. Anche in questa edizione – come nel 2005 quando Bonolis puntò i riflettori del Festival sul Darfur – ci sarà una parentesi umanitaria: «Ci occuperemo del nostro Terzo Mondo, dell’assistenza domiciliare gratuita ai bambini con gravi handicap».
Niente caviale e champagne
Del Noce: «Non sarà un’edizione caviale e champagne: Viale Mazzini deve contenere i costi» Sandra Cesarale


CORRIERE DELLA SERA 3 DICEMBRE
MARIO LUZZATTO FEGIZ
Il nuovo regolamento fa arrabbiare tutti. Anzitutto i «peones» che non hanno alle spalle capitali o grosse case discografiche e che per partecipare alla gara sono costretti a indicare nella domanda il nome di un artista affermato in grado di presenziare al festival come padrino.
Ma anche i big non ridono. C’è infatti un diabolico meccanismo di eliminazione con possibilità di ripescaggio grazie al televoto che ricorda molto da vicino il sistema della nomination nei reality show. Il nuovo regolamento poi istituisce una gara via Internet fra cento artisti che potranno far domanda «online».
Uno, e solo uno, parteciperà alle fasi finali del festival. Uno su cento a fronte di migliaia di richieste! Lo hanno già battezzato «Il milite ignoto della rete». Ma la vera novità riguarda le giurie demoscopiche. Non saranno più dislocate nelle 21 sedi della Rai. Ci sarà invece un’unica giuria, ogni sera (pare) diversa, che siederà in galleria al teatro Ariston.
Vedrà il festival dal vivo e non in tv.
La giuria in teatro fu abolita trent’anni fa perché i giurati venivano spesso avvicinati dai discografici con intenti manipolatori. I giurati arriveranno da ogni parte d’Italia. Pare che il loro reclutamento nelle sedi Rai fosse diventato sempre più difficile (dovevano vedersi tutta la serata in tv). Mugugno generale infine per il drastico ridimensionamento generalizzato degli artisti in gara: 15 big (in passato erano anche 22) e otto nuove proposte, due delle quali scelte fra i finalisti del concorso Sanremo Lab (in passato erano 12 di cui almeno tre da Sanremo Lab).