sintesi da articoli del New York Times, dal Foglio (Christian Rocca), da Asian Times Online, 3 dicembre 2008
USA Lunedì 1 dicembre Obama ha annunciato i nomi di chi il 20 gennaio prenderà con lui servizio a capo dei dipartimenti federali di politica estera e difesa
USA Lunedì 1 dicembre Obama ha annunciato i nomi di chi il 20 gennaio prenderà con lui servizio a capo dei dipartimenti federali di politica estera e difesa. Alla difesa è confermato il segretario Robert Gates, nominato da Bush due anni fa. Alla sicurezza nazionale è nominato James Jones, ex comandante supremo delle forze Nato in Europa, consigliere informale e amico di John MCain e di Hillary Clinton, indipendente dai due partiti. Al nuovo Attorney General (il ministro della giustizia) Eric Holder, clintoniano, è affidato il compito di riscrivere le regole giuridiche per la guerra al terrorismo, affinchè l’esperienza di Guantanamo sia superata e l’America torni ad essere un "esempio morale", come ha detto Obama. Susan Rice, la nomina più vicina al mondo progressista e pacifista che ha sostenuto Obama, sarà ambasciatrice presso le Nazioni Unite. Questa carica, per segnare un cambiamento rispetto all’atteggiamento della amministrazione Bush verso l’Onu, tornerà ad avere dignità di ministero. La nomina di Hillary Clinton a Segretaria di Stato soddisfa chi si aspettava segni di riconciliazione all’interno del Partito Democratico, ed è stata salutata con favore anche da molti repubblicani che ne riconoscono la combattività. Nominata Hillary Segretario di Stato, il marito Bill dovrà ora tenere un più basso profilo. L’ex presidente ha già annunciato che per trasparenza farà pubblicare i nomi dei 200000 contribuenti alla sua fondazione di beneficenza Clinton Global Initiative, che per essa non accetterà più donazioni dai governi stranieri, che smetterà di tenere incontri all’estero, che sottoporrà al dipartimento di stato e alla Casa Bianca il suo programma di incontri e discorsi per la fondazione, e a un loro controllo etico ogni fonte di donazioni. Dal punto di vista dei musulmani del Medio Oriente, tuttavia, questa nomina appare come una concessione alle lobby filosioniste che sono legate alla Clinton e che influenzarono suo marito durante il suo mandato presidenziale. Secondo altri, questa nomina, come quella del filoisraeliano Rahm Emanuel a capo di gabinetto, servirà piuttosto a impostare un rapporto di fiducia con Israele tale da convincere questo a fare delle rinunce. Anche la base della sinistra pacifista e movimentista ha accolto con una certa delusione la nomina di un team di realisti e di internazionalisti liberal, cioè favorevoli alla "esportazione della democrazia" anche attraverso la forza militare, e l’uso da parte di Obama di una retorica "bushiana" nei suoi discorsi sulla politica estera. Tuttavia, l’opinione più diffusa resta che la strategia del presidente eletto bilancerà questa politica estera tradizionale con riforme sociali ed economiche progressiste, a partire dalla sanità.