Gianluca Paolucci, La Stampa 2/11/2008, 2 novembre 2008
GIANLUCA PAOLUCCI
TORINO
Un miliardo di cassa per cogliere le opportunità che dovessero presentarsi, pur in un contesto di mercato estremamente difficile. Exor, la «nuova» holding del gruppo Agnelli, parte con munizioni sufficienti per affrontare la crisi.
Le assemblee degli azionisti - straordinaria e ordinaria - di Ifi e Ifil riunitesi ieri sotto la presidenza di John Elkann al Centro Storico Fiat di Torino, hanno infatti approvato il progetto di fusione per incorporazione della controllata Ifil nella controllante Ifi e la nascita di Exor. E John Elkann è visibilmente soddisfatto quando, a metà della lunga giornata di ieri, chiude l’assemblea di Ifi chiamata a dare il suo via libera: «Questo è un momento storico per la nostra società. Sono molto fiducioso per il futuro. Tutti noi ci impegneremo per gli azionisti, anche per quelli che oggi non sono presenti».
Accanto a Elkann, che sarà presidente, in Exor ci sarà il vice presidente Pio Teodorani-Fabbri, mentre Gianluigi Gabetti sarà presidente d’onore (carica che fino ad oggi rivestiva in Ifil). Carlo di Sant’Albano, amministratore delegato di Ifil, sarà l’ad. Il consiglio di amministrazione di Exor spa sarà composto da 17 membri (che possono salire al massimo a 19). L’operazione sarà completata nei primi mesi del 2009, quando gli storici nomi Ifi e Ifil spariranno dal listino di piazza Affari e Exor diventerà una cassaforte unica con un portafoglio di attività pari a 4,5 miliardi di euro.
Concetto, quello volontà di vagliare opportunità malgrado il clima, ribadito più tardi da Sant’Albano. «Abbiamo cassa per valutare futuri investimenti. Ci sono opportunità molto interessanti, ma il mercato è difficile». La situazione attuale, avrebbe spiegato Elkann parlando con i consiglieri, è tale da richiedere la massima attenzione e dunque è «meglio essere dotati di liquidità», pronti però a cogliere opportunità che dovessero presentarsi. Con particolare attenzione agli Usa, Europa continentale, Cina e India (c’è un ufficio a Hong Kong). E tra i settori anche l’immobiliare potrebbe presentare buone occasioni. D’altra parte, ha ribadito Sant’Albano, con le condizioni attuali del mercato del credito «cash is king», la liquidità fa la differenza. Contatti, Ifil, ne ha avuti molti, anche con società quotate. Ma non si sono presentati occasioni tali «da far sì che noi investissimo».
Confermati Luca Montezemolo e Sergio Marchionne ai vertici di Fiat anche dopo il 2009 - l’ad ha fatto anche una fugace apparizione, nel tardo pomeriggio, all’assemblea di Ifil -, la nuova Exor non vede però opportunità al momento nel settore dell’auto. Prima va chiarita la situazione in Nord America, la situazione dei tre grandi costruttori avrà impatti su tutto il settore. Una volta chiarito il quadro, se mai ci fossero i presupposti di un consolidamento, Fiat vuole avere un ruolo. Per adesso è possibile che ci sia un rimescolamento totale delle carte. « un mondo diverso - ha riassunto Gabetti parlando del quadro generale con i suoi collaboratori - dovrà anche provare di essere migliore».
Gabetti che viene anche, insieme a Franzo Grande Stevens, ringraziato pubblicamente da Elkann di fronte all’assemblea. «Il primo è presidente d’onore e il secondo consigliere, il loro ruolo rimane oggi come rimarrà domani. Siamo molto grati dei loro consigli e della loro vicinanza».