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 2008  novembre 02 Domenica calendario

Mi è arrivato questo messaggio da uno che non conosco. Rispondo? magari è figo...». Giulia ha tredici anni ed è come migliaia di coetanee: si divide tra i social network di Internet e gli sms alle amiche con il telefonino

Mi è arrivato questo messaggio da uno che non conosco. Rispondo? magari è figo...». Giulia ha tredici anni ed è come migliaia di coetanee: si divide tra i social network di Internet e gli sms alle amiche con il telefonino. Un adolescente normale, con una tentazione in più: usare il cellulare per cercare persone nuove, migliori di quelle che conosce: curiosità, romanticismo, fascino del mistero. Sono ormai decine i programmi che trasformano i cellulari in una via perennemente aperta verso tutti - ma proprio tutti - con sms, chat e video. Ma come fanno i ragazzini ad avere tanti contatti a disposizione? Se li scambiano tra loro: «Vanno in vacanza magari raccolgono indirizzi nuovi e li mettono in lista, poi a casa li scambiano», spiega Maurizio Tucci della Società Italiana di Pediatria, che ha pubblicato ieri il rapporto sulle «Abitudini e stili di vita degli adolescenti». Sempre connessi La giornata, scuola a parte, passa quasi tutta su Internet. In testa alle preferenze dei ragazzi tra i 12 e i 14 anni c’è sempre la Rete (più per le femmine che per i maschi), ma i computer hanno il difetto di essere più controllabili dai genitori. Ecco perché la moda di chattare con il cellulare, nonostante i costi, sta conquistando sempre più adolescenti. Sono loro, specie quelli aperti al web, a rappresentare la porta più desiderata sul mondo. Il fenomeno è in crescita rapidissima, tanto che al passaparola tra ragazzi, in cerca di amici degli amici, si stanno aggiungendo le «liste» messe a disposizione sul web, più pericolose perché esposte alle infiltrazioni degli adulti. Tanto più che, come racconta Giulia, le ragazzine più giovani mentono sul’età: «Io dico sempre di avere diciotto anni: i ragazzi pensano che a 13 anni non hai niente di interessante da raccontare». Amori delusi «E’ successo persino a me - racconta stupito Tucci -: sono finito in uno di questi ”listoni” e a un certo punto ho ricevuto richieste di contatti da uno sconosciuto. Ci sono decine di siti dove ci si può iscrivere per ottenere contatti, ma è ancora un fenomeno che stiamo studiando». Sul web, sui blog in cui i ragazzi raccontano le loro esperienze gli sms con gli sconosciuti stanno diventando argomento comune: «L’anno scorso ho ricevuto questo sms ”ciao.. posso kiederti perché nel tuo profilo non hai scritto il tuo segno zodiacale? - scrive Bimba, 14 anni - se è per quello ke penso io ti reputo una persona molto intelligente». Bimba ci pensa un po’ - non molto a dire il vero - e inizia a chattare con lo sconosciuto, che si presenta come sedicenne. Segue scambio di foto «lui era bello, abbronzato e palestrato e abita a mezz’ora da casa». E’ cotta al primo colpo: «Era diventato tutto per me, ma parlavamo e basta. Mi diceva che ero perfetta, la ragazza ideale...». Arriva il giorno dell’incontro: lui, che in realtà ha vent’anni. si ritrova davanti una bambina, si spaventa e sparisce. Una moda che resiste Per Tilde Giani Gallino psicologa dell’età evolutiva la moda degli sms da uno sconosciuto è difficile da sradicare: «Non c’è nulla di particolarmente morboso o deviato. Un ragazzino vede gli amici che lo fanno e lo fa anche lui. Prevale la curiosità». E se un genitore lancia il solito avvertimento: non si parla con gli sconosciuti, i ragazzi rispondono: «Gli sconosciuti sono solo amici che ancora non si conoscono». L’«Osservatore Romano», con un articolo a firma di Roberto Genovesi, direttore artistico di «Cartoons on the Bay», festival dell’animazione tv e multimediale, spezza una lancia in difesa dei videogiochi: «Sono boicottati e vilipesi, ma non sono un pericolo per i bambini soprattutto da quando ogni videogioco originale ha il codice Pegi (Pan European Game Information): che indica l’età consigliata e un simbolo che indica il contenuto del gioco». Stampa Articolo