Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  novembre 02 Domenica calendario

VANNI CORNERO

TORINO
I dati li ha anticipati ieri mattina Sergio Marchionne: vendite d’auto complessive in Italia a novembre scese di circa il 30%, mentre la quota di mercato del gruppo Fiat è salita oltre il 31%. Cifre confermate, con un minimo aggiustamento, nel tardo pomeriggio dai calcoli ufficiali della Motorizzazione: immatricolazioni -29,46% e quota del Lingotto al 31,3%. Per il mercato nazionale delle quattroruote il crollo è il più grave da quindici anni a questa parte e si somma al già pesantissimo -18,89% fatto segnare ad ottobre. La conclusione è che nei primi undici mesi dell’anno la flessione delle vendite tocca il 13,40% rispetto allo stesso periodo del 2007.
«La nostra quota di mercato è buona, è il mercato che non è buono», ha commentato Marchionne in una rapida apparizione all’assemblea degli azionisti Ifil. «Il 2009 sarà un anno debole, a meno che non ci sia un intervento strutturale sull’economia - ha proseguito l’amministratore delegato della Fiat - e se Washington concedesse aiuti all’auto Usa anche in Europa dovrebbe essere garantito lo stesso tipo di supporto ai costruttori. Non vogliamo niente di più e niente di meno di quello che hanno gli altri». Anche perchè nelle previsioni di Sergio Marchionne la situazione nel 2009 non vedrà grandi cambiamenti e il mercato ne soffrirà.
Un intervento di sostegno immediato alla Ue lo chiedono i produttori di Case estere, rappresentati in Italia dall’Unrae. E i costruttori nazionali chiedono inoltre al governo un piano volto a riaccendere la fiducia nell’economia e regolamentare in maniera diversa l’accesso al credito. Dall’indagine congiunturale del Centro Studi Promotor vengono valutazioni fortemente preoccupate dei concessionari: il 77,8% prevede che, in mancanza di misure di sostegno della domanda, una ripresa dell’auto non ci sarà prima del 2010 ed è opinione diffusa che le misure fin qui adottate per affrontare l’emergenza economica siano insufficienti.
Fiat Group ha dunque chiuso novembre con una quota in aumento di 0,4 punti percentuali sullo stesso mese del 2007, mentre nei primi undici ha toccato il 31,9% (+0,6% sullo stesso periodo dell’anno scorso). Il brand Fiat ha raggiunto in novembre una quota del 24,5% (+0,2% sullo stesso mese 2007) e nel progressivo annuo il 25,2 dal 24,1% del 2007. Lancia ottiene il 4,2% di quota in novembre (3,9 un anno fa) e il 4,3% negli undici mesi (4,2% nello stesso periodo 2007). Alfa Romeo è al 2,6%, in linea con il novembre dello scorso anno e da inizio 2008 la quota si fissa al 2,5%, con un calo di 0,4 punti percentuali rispetto ai primi undici mesi 2007.
Intanto il gruppo torinese fa segnare un ottimo risultato in Francia, dove è l’unico costruttore estero a chiudere novembre in positivo: su un mercato in calo del 14% le immatricolazioni di auto targate Lingotto sono cresciute del 9% e la quota è del 4,8% (un punto percentuale in più dell’anno scorso). In particolare Fiat ha registrato un aumento di volumi del 9%, Alfa Romeo del 6,1 e Lancia è volata a +27 per cento.

Stampa Articolo