Enrico Franceschini, la Repubblica 2/11/2008, 2 novembre 2008
Due nomi consolidati del commercio britannico sono fra le vittime della recessione: Woolworth, catena di 815 negozi che vendono un po´ di tutto, dai dolciumi alla musica, dall´abbigliamento alla cancelleria, dai giocattoli agli articoli per la casa, e Mfi, catena di 111 negozi di arredamento economico, sono entrati in amministrazione controllata
Due nomi consolidati del commercio britannico sono fra le vittime della recessione: Woolworth, catena di 815 negozi che vendono un po´ di tutto, dai dolciumi alla musica, dall´abbigliamento alla cancelleria, dai giocattoli agli articoli per la casa, e Mfi, catena di 111 negozi di arredamento economico, sono entrati in amministrazione controllata. Se non troveranno un acquirente nel giro di qualche settimana, entrambi dovranno chiudere, con una perdita complessiva di oltre 31 mila posti di lavoro. La saracinesca sarebbe calata anche più rapidamente, se il governo non avesse ordinato agli amministratori di mantenere le due catene di negozi aperte almeno fino a Natale, per garantire che i dipendenti ricevano lo stipendio sino ad allora. Fondato un secolo fa, e in seguito separatosi dalla catena di negozi americani dallo stesso nome, Woolworth non è l´unico "brand" dello shopping del Regno Unito che rischia di scomparire. Altre due catene sono in pericolo, la Dsg e la Kingfisher. Perfino Hamley´s, il negozio di giocattoli più grande del mondo, appuntamento per milioni di visitatori inglesi e stranieri su Regent´s street, potrebbe essere messo in vendita. E se Hamley´s spera di trovare un compratore, per Woolworth la ricerca di un salvatore appare molto più difficile. In generale, le vendite al dettaglio in Gran Bretagna nel mese di ottobre sono state le peggiori degli ultimi tre anni. Enrico Franceschini