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 2008  novembre 02 Domenica calendario

CITT DEL VATICANO

Due moniti vaticani su omosessualità e aborto riaccendono lo scontro con i movimenti per i diritti civili e mettono in crisi la mezza alleanza per una «laicità positiva» siglata a Parigi a metà settembre tra Benedetto XVI e il presidente Sarkozy. La Santa Sede dice «no» a un’iniziativa di organizzazioni pro aborto che il 10 dicembre’ 60˚ della Dichiarazione dei diritti umani – presenteranno una petizione all’Assemblea generale dell’Onu per includere l’aborto nei «diritti universali» e si oppone alla Francia che quello stesso giorno dovrebbe promuovere a nome dell’Unione Europea – di cui è presidente di turno – la «depenalizzazione universale dell’omosessualità».
Il richiamo vaticano è stato formulato – con un’intervista all’agenzia francese «I.Media » – dall’arcivescovo Celestino Migliore, rappresentante della Santa Sede alle Nazioni Unite: «Tutto ciò che va in favore del rispetto e della tutela delle persone fa parte del nostro patrimonio umano e spirituale. Il "Catechismo della Chiesa cattolica" dice, e non da oggi, che nei confronti delle persone omosessuali si deve evitare ogni marchio di ingiusta discriminazione. Ma qui la questione è un’altra. Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di Paesi, si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni». «Per esempio – ha specificato Migliore – gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni ».
L’arcivescovo ha poi qualificato come «triste e indignante » la proposta di fare dell’aborto – che ha descritto come «barbarie moderna» – un «diritto universale»: «Questa iniziativa lavora in favore dello smantellamento del sistema dei diritti umani, in quanto ci porta a riorganizzarne l’enunciazione e la protezione attorno non più a diritti, ma a scelte personali».
Le parole dell’arcivescovo Migliore hanno scatenato la protesta di ambienti laici e di sinistra. «E’ un condono per chi discrimina gli omosessuali anche con la pena di morte» hanno detto i parlamentari radicali eletti nel Pd Marco Perduca e Matteo Mecacci, ricordando che anche l’Italia ha sottoscritto la petizione francese. Benedetto Della Vedova, presidente dei Riformatori liberali del Pdl, ha chiesto al nostro governo di «sostenere con decisione » la proposta francese », essendo «ingiustificati» i timori vaticani. Parole equivalenti hanno detto i rappresentanti di Arcigay e Arcilesbica, Paolo Ferrero e Vittorio Agnoletto del Prc, Margherita Boniver del Pdl.
In serata il portavoce vaticano Federico Lombardi ha reagito alle critiche osservando che «nessuno vuole difendere la pena di morte e ogni altra norma coercitiva nei confronti degli omosessuali» e che «la Santa Sede non è sola» nell’opporsi alla proposta francese dal momento che «meno di 50 Stati l’hanno sottoscritta».
Luigi Accattoli