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 2008  dicembre 01 Lunedì calendario

Il mercato internazionale delle grandi opere d’arte regge, lo ha dimostrato l’asta Sotheby’s di impressionisti e arte moderna del 3 novembre a New York

Il mercato internazionale delle grandi opere d’arte regge, lo ha dimostrato l’asta Sotheby’s di impressionisti e arte moderna del 3 novembre a New York. un mercato comunque diventato molto selettivo che premia solo la qualità molto raffinata. Non a caso è arrivato il record di Malevich, con Suprematist Composition, venduto per 60 milioni di dollari, per Vampire di Edvard Munch che realizza oltre 38 milioni di dollari e per Danseuse au repos di Edgar Degas venduto per 37 milioni, record mondiale per un’opera su carta. Ma l’asta accusa anche un 37 per cento di invenduti. Nell’asta Christie’s del 6 novembre il numero dei lotti invenduti è del 44 per cento: il già annunciato capolavoro di Wassily Kandinsky, Studie zu Improvization 3 del 1909, realizza 16,8 milioni di dollari e lo stupendo olio cubista di Juan Gris, Livres, pipe et verres del 1915, spunta 20,8 milioni contro una stima massima di 18,5. Migliore delle aspettative è stato il risultato delle due «evening sale» di arte contemporanea. Solo il 31 per cento di invenduto nell’asta Sotheby’s dell’11 novembre: Archisponge (RE11) del 1960 di Yves Klein, una delle sue più evocative e potenti rappresentazioni, realizza 21,3 milioni di dollari. Invenduto invece Naked Portrait Standing del vivente Lucia Freud, stimato 9/12 milioni di dollari. Nell’asta Christie’s del 12 (33 per cento di invenduto) i top lot sono risultati Abstraktes Bild (710) di Gerhard Richter del 1989 (14,8 milioni di dollari) e Untitled (Boxer) del 1982 di Jean-Michel Basquiat, portato via per 13,5 milioni di dollari. Tra gli invenduti, Pine House (Rooms for Rent) del 1994 di Peter Doig, altro acclamato artista vivente. Intanto a Londra da Sotheby’s viene aggiudicato nella stessa giornata del 12 Il Bacio di Francesco Hayez per 957.927 euro, già annunciato lo scorso mese, capolavoro dell’Ottocento e icona del Risorgimento italiano, aggiudicato a un collezionista europeo dopo una sfida con altri sette collezionisti. A dicembre tornano in scena sul mercato internazionale i dipinti degli antichi maestri: anche qui sarà importante analizzare l’influenza della crisi finanziaria. L’asta londinese del 2 dicembre di Christie’s proporrà due capolavori del Canaletto, mai offerti all’asta, che fanno parte di quattro suoi lavori commissionati nel 1738 durante il Grand Tour in Italia di un nobile inglese. Le due opere di 47 x 78,2 centimetri ciascuna sono Piazzetta di San Marco, Venezia, verso Ovest, con La Libreria (stima 4/6 milioni di sterline) e Canal Grande, verso Nord-Ovest da Ca’ Corner a Ca’ Contarini degli Scrigni, col Campanile di Santa Maria della Carità (stima 3/5 milioni). Degli altri due lavori, uno venne venduto da Christie’s nel dicembre 2000 per 7,7 milioni di sterline. Nella stessa asta verrà proposta un’opera realizzata nel 1785 da John Webber, durante il terzo viaggio del Capitano Cook, che raffigura il primo grande ritratto di una donna del Pacifico. Rappresentò il prototipo di tutti gli altri soggetti femminili dei mari del Sud che sarebbero seguiti fino all’epoca di Gauguin. Poedua, daughter of Oreo, chief of Ulaietea, one of the Society Isles proveniente dalla collezione della più giovane figlia di Marautaaroa I, l’ultima Regina di Tahiti, ha una stima di 0,8/1,2 milioni di sterline. Old Masters anche a Parigi da Artcurial che proporrà opere di alta qualità di pittori europei dal XVI al XIX secolo. Tra gli highlights un vivace paesaggio dell’artista fiammingo Théobald Michau, Village by a River on Market-Day, del 1700 circa che, in termini figurativi e uso del colore, risente le influenze di Jan Brughel (stima 60/80 mila euro). Il 3 e 4 dicembre appuntamento imperdibile a Londra dove Bonhams offrirà all’asta la collezione di dipinti, mobili, porcellane e maioliche, di proprietà della famiglia Costaguti da oltre 300 anni e proveniente dall’omonimo palazzo di vicolo Costaguti, eretto a metà del secolo XVI nel cuore del ghetto ebraico di Roma. Le sale, decorate da illustri artisti per conto della famiglia Patrizi, sono tra le più ricche e importanti tra i palazzi romani. Tra i capolavori spiccano le porcellane di manifattura Meissen, le maioliche siciliane e dell’Italia meridionale, i dipinti del Cavalier d’Arpino, di Francesco Fieravino detto il Maltese, le consolle barocche del XVII secolo ed un commode siciliano in mogano in stile neoclassico (una console romana del XVIII secolo in nero e oro di dimensioni 141 x 80 x 89,5 centimetri ha stima 10/15 mila euro).