Wall Street Journal, 1 dicembre 2008, 1 dicembre 2008
Nelle città di tutto il mondo gli aeroporti operano quasi sempre in regimi di monopolio. Anche quando una stessa città ha più scali internazionali (come succede a New York, Parigi o Tokyo) il proprietario è, di solito, unico
Nelle città di tutto il mondo gli aeroporti operano quasi sempre in regimi di monopolio. Anche quando una stessa città ha più scali internazionali (come succede a New York, Parigi o Tokyo) il proprietario è, di solito, unico. Non è così a Mosca, dove due aeroporti internazionali – Domodedovo e Sheremetyevo – sono controllati da società rivali e si fanno vera concorrenza. Il risultato sono tariffe inferiori, servizi migliori e un rapido sviluppo delle infrastrutture intorno agli scali. Di recente, ad esempio, Domodedovo ha convinto molte grandi compagnie a operare nel suo scalo, grazie a un piano di ammodernamento che ha portato in aeroporto 20 nuovi ristoranti, gioiellerie e un negozio che affitta dvd per il viaggio. Seremeyevo ha risposto costruendo una linea ferroviaria rapida che porta al centro di Mosca e uno Starbucks in aeroporto. Da sempre il mercato dell’aviazione vive un paradosso: le compagnie si combattono duramente tra loro, ma devono lavorare con fornitori (gli aeroporti e tutte le strutture annesse) che operano in regime di monopolio. I costi e i cattivi servizi degli scali si ripercuotono immediatamente sui clienti delle compagnie. Il caso di Mosca quindi è indicativo di una nuova tendenza alla concorrenza tra scali che sta emergendo. La Iata ha citato Mosca come esempio da seguire per le altre città, dato che la concorrenza ha portato a una riduzione delle tasse aeroportuali del 20%. L’anno scorso l’Antitrust britannico ha iniziato a discutere della necessità di dividere la Baa, l’azienda che controlla i tre grandi scali londinesi. La spagnola Ferrovial (che controlla Baa) sta già pensando di vendere Gatwick, il secondo scalo cittadino.