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 2008  novembre 03 Lunedì calendario

Anno V - Duecentoquarantaquattresima settimanaDal 27 ottobre al 3 novembre 2008Frustrazione È lunedì mattina, 3 novembre, e devo consegnare il pezzo entro le dieci

Anno V - Duecentoquarantaquattresima settimana
Dal 27 ottobre al 3 novembre 2008

Frustrazione È lunedì mattina, 3 novembre, e devo consegnare il pezzo entro le dieci. Domani, invece, si elegge il presidente degli Stati Uniti. È difficile immaginare una situazione più frustrante per un giornalista. Posso consegnare ai lettori questa sola osservazione della vigilia: che Obama è in vantaggio in tutti i sondaggi (cinque o sei punti), ma che molti commentatori invitano a tener conto della sua pelle nera. Parecchi degli americani intervistati - dicono - si vergognano di ammettere che non lo voteranno mai proprio per questo.

Tassi La Fed ha tagliato il tasso di sconto, portandolo all’1,25%. La Bce si accinge a fare altrettanto, con un taglio di un quarto o forse addirittura di mezzo punto. Le Borse ne hanno risentito positivamente. Gli osservatori tuttavia non cambiano la loro previsione intorno all’inevitabilità di una recessione mondiale, guidata dagli Stati Uniti e destinata a durare almeno fino a tutto il 2009.

Studenti Il Senato ha convertito il decreto Gelmini, che adesso è legge dello Stato. Decine di migliaia di studenti hanno avversato il voto del Parlamento, sfilando nelle strade, occupando le scuole, gridando contro i partiti. La marea montante della protesta ha un poco spaventato Berlusconi: il provvedimento della Gelmini è passato, ma le norme relative all’università, che dovevano essere contenute in un decreto e avere valore subito, sono state prudentemente risistemate in un disegno di legge, che avrà un iter più lungo e permetterà un confronto con l’opposizione (Calderoli ha chiesto ufficialmente di parlarne con Veltroni). I sondaggi dànno in calo il gradimento per il premier e anche piuttosto sensibilmente. Però risollevano di molto poco l’opinione sul Partito democratico, sicché è possibile dire che il sentimento generale appare adesso piuttosto simile a quello dei tempi in cui spopolò il libro La casta: disistima, condivisa dai più, per i politici, a qualunque parte appartengano.

Alitalia Cai ha presentato l’offerta vincolante per Alitalia, mettendo nero su bianco un importo - destinato all’acquisto della cosiddetta ”polpa” - che ancora non si conosce. Si sa che una vecchia valutazione di Colaninno e soci collocava il valore di questa polpa intorno ai 400 milioni. Senonché la Banca Leonardo, advisor ufficiale, ha stimato che, ripulita e senza debiti, la compagnia non può valere meno di 900 milioni. Questo ha reso incerti i soci che giovedì pomeriggio, a poche ore dall’obbligo di dichiararsi, avevano deciso di ritirare l’offerta, anche perché cinque sindacati su nove (gli autonomi di piloti e personale) avevano nuovamente puntato i piedi. Un intervento del governo, cioè di Gianni Letta, ha per ora rimesso in carreggiata la faccenda: due ore dopo aver detto «ce ne andiamo» quelli della Cai sono tornati e a poche ore dalla scadenza (mezzanotte di venerdì 31 ottobre) hanno formalizzato il loro impegno finanziario. La via per dichiarare chiusa la partita è però ancora irta di ostacoli. I cinque sindacati autonomi si dicono pronti a dar battaglia, anche sul piano legale. L’Unione europea farà sapere il 12 novembre chi dovrà restituire i 300 milioni che lo Stato ha prestato alla compagnia e se sentenziasse che questa incombenza spetta a Cai, Cai avrebbe il diritto di ritirarsi dall’affare. C’è anche un problema con l’Antitrust, perché l’operazione prevede la fusione con AirOne e la fine di ogni concorrenza nei cieli. Infine, i soci di Cai sono molto meno sicuri di prima: dall’epoca del primo accordo a oggi è scoppiata la crisi finanziaria, la liquidità è diventata preziosissima, mettere un miliardo e cento milioni in un’impresa tanto faticosa sembra dubbio, lo stesso Colaninno (per dire) aveva stretto un accordo per farsi prestare i cento milioni della sua quota da Lehman Brothers e, quando questa è fallita, Nomura non ha voluto subentrare. Colaninno ha provato a vendere qualche suo asset, ma finora non ha trovato compratori. I tempi insomma sono difficili. Solo Air France (favoritissima su Lufthansa) sembra ancora ben decisa a rilevare una quota del 20% della futura Alitalia.

Perugia A Perugia, l’ivoriano Rudy Guede è stato condannato a 30 anni e gli altri due imputati - Amanda Knox e Raffaele Sollecito - sono stati rinviati a giudizio e tenuti in carcere. Stiamo parlando del delitto di Perugia, cioè del caso della giovane Meredith Kercher, 21 anni, inglese, venuta da noi con una borsa Erasmus e finita dopo appena due mesi con la gola tagliata. La trovarono, la mattina del 2 novembre 2007, proprio i due fidanzatini, Amanda e Raffaele Sollecito, sospettatissimi del delitto e tenuti perciò in galera. La differenza di trattamento tra i due e Rudy Guede si deve al fatto che Guede ha chiesto il rito abbreviato, sperando in uno sconto di pena che non è arrivato. Amanda e Raffaele si proclamano innocenti e la stampa americana, piuttosto attenta al caso, ha sparato a zero sui nostri inquirenti sostenendo che hanno indagato malissimo. L’appartamento è però pieno di tracce di Amanda e, anche se il movente e la ricostruzione lasciano ancora parecchi dubbi, è ancora più complicato ammettere che almeno l’americana non c’entri niente. Sollecito è difeso dalla star del foro, nonché presidente della Commissione Giustizia della Camera, avvocato e onorevole Giulia Bongiorno, famosa perché fece assolvere Andreotti nel celebre promesso di mafia.

Gelli Da lunedì scorso Licio Gelli conduce su Odeon Tv una trasmissione dedicata al Novecento e l’ha presentata in una conferenza stampa in cui ha detto che Berlusconi è l’unico a poter realizzare il suo Piano di rinascita democratica. Per chi non se lo ricorda, Gelli (90 anni il prossimo 21 aprile) è quel venerabile maestro della loggia massonica P2 che negli anni Settanta aveva arruolato una consorteria di ministri, generali, giornalisti e uomini politici con lo scopo di attuare, appunto, questa cosiddetta Rinascita democratica, da realizzarsi impossessandosi del sistema radio-televisivo, rivedendo la Costituzione, dando più potere ai carabinieri, sospendendo i sindacati e lo statuto dei lavoratori, eccetera. Voleva anche l’abolizione di ogni immunità per i parlamentari: ma quella è un’ossessione di Di Pietro, che vuol farci sopra un referendum.

Maradona Maradona, non più alcolizzato, non più drogato, non più così terribilmente sovrappeso, è stato nominato commissario tecnico della Nazionale di calcio Argentina. Quasi nelle stesso ore, il Milan ha ufficializzato il prestito, per qualche mese, di David Beckham, che verrà a Milano senza Vittoria e andrà ad abitare in via Amedeo d’Aosta: il Sun, molto eccitato dalla notizia, ha definito la zona ”quartiere a luci rosse” per via della vicinanza con viale Abruzzi.

Formula 1 Un sorpasso sulla Toyota di Timo Glock a quattrocento metri dal traguardo ha permesso a Lewis Hamilton di arrivare quinto nel Gran Premio di Formula 1 di San Paolo del Brasile, di incamerare quindi quattro punti e di scavalcare perciò in classifica generale Felipe Massa, arrivato primo: campione del mondo con un solo punto di vantaggio, come era accaduto l’anno scorso, a suo danno, al ferrarista Raikkonen. La Ferrari ha vinto il titolo costruttori. Hamilton, 23 anni, è il primo nero della storia a diventare campione del mondo di automobilismo. Per il prossimo anno, a quanto se ne sa, la Ferrari punta ad ingaggiare Alonso.