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 2008  novembre 29 Sabato calendario

MILANO

Con la Befana volerà anche la nuova Alitalia. Il decollo - secondo quanto risulta a Il Messaggero - dovrebbe avvenire il 7 gennaio prossimo. Prima di allora, forse il 12 dicembre, sarà firmato il closing tra Cai e il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi. Questa la fumata bianca uscita dalla mediazione due sere fa di Gianni Letta tra Rocco Sabelli, a.d. di Cai e Fantozzi. Cui hanno fatto seguito, ieri, i contatti tra i rispettivi legali. Oggi le parti dovrebbero scambiarsi una missiva con la formalizzazione dello slittamento della firma (era prevista per domani) a causa del mancato verificarsi delle due condizioni, cui il closing è subordinato: la relazione del monitor Trustee europeo e l’ok dell’Antitrust. Nella lettera tra Cai e Fantozzi dovrebbe essere previsto che il closing si farà il 12 dicembre ma solo se, entro il 4 dicembre, le due condizioni si saranno avverate. Per chiudere il dossier Alitalia «aspettiamo ancora qualche documento da Cai» ha detto ieri il presidente dell’Antitrust, Antonio Catricalà. Che attende «copia del contratto di acquisizione della compagnia di Toto, di Air One, e di una ripartizione delle quote dopo l’ultimo aumento di capitale». Ieri, ha ricordato Catricalà, era «la giornata dettata all’accesso chiesto a Meridiana al fascicolo. Il termine per depositare eventuali memorie e deduzioni è breve. Fatta questa operazione e ottenuti i documenti da Cai, da lunedì siamo pronti a deliberare». Ma il contratto di acquisto di Air One da parte di Cai, ieri, non è stato firmato perchè Toto, dopo aver accettato giovedì sera di chiudere ad un prezzo sotto 300 milioni, sarebbe tornato sui propri passi. Nonostante il colpo di coda di Toto, tuttavia, la partita sembra destinata a chiudersi a breve. Entro oggi,intanto, si dovrà trovare soluzione ad un altro enigma: quello relativo alla pattuizione che «gli effetti economici dell’operazione decorreranno comunque a favore ed a carico di Cai dal 1 dicembre 2008», indipendentemente da quando sarà firmato il closing. Roberto Colaninno e Sabelli non sarebbero disposti a vedersi addebitati fino al prossimo 7 gennaio oneri aggiuntivi sulla base di un piano per Alitalia che non è il loro, ma quello di Fantozzi. Se Cai accetterà di accollarsi gli oneri, pare molto probabile che tuttavia saranno fatti decorrere dal 4 dicembre. Tornando allo slittamento del decollo della nuova Alitalia, che era previsto per il 1° dicembre, incidono anche motivi tecnici. L’accordo sulle procedure di cassa integrazione è stato firmato lunedì scorso ma potranno partire con il varo di un decreto ministeriale. E solo una volta attivata la cigs per tutti i dipendenti di Alitalia, Cai procederà con le assunzioni. Proprio sul nodo dei contratti, ieri, si è aperto un braccio di ferro tra i sindacati e Alitalia. Nel mirino la disdetta dei contratti di lavoro dei dipendenti dal 1° dicembre e la richiesta aziendale - avanzata due giorni fa da Fantozzi - di procedere ad una nuova regolamentazione contrattuale per la fase di transizione, prima del passaggio a Cai. Richiesta bocciata da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl che vorrebbero invece il mantenimento degli accordi e dei contratti collettivi attualmente in vigore, fino alla definitiva cessione degli asset operativi della compagnia. Il 7 gennaio, il decollo potrebbe avvenire già con il partner straniero a bordo perchè entro fine anno dovrebbe definirsi l’alleanza. Quasi certamente con Air France: la prossima settimana Sabelli dovrebbe incontrare Pierre Henry Gorgeon, numero due di Jean Cyril Spinetta, per vedere come ”nutrire” le rotte. Come rimpolpare, con i francesi, le destinazioni della nuova compagnia. Intanto Alitalia ad ottobre ha ridotto la cassa di 16 milioni (a 229 milioni) rispetto a settembre, i debiti sono saliti di 49 milioni a 1,477 miliardi. E la posizione finanziaria netta era di 1,248 miliardi rispetto a 1,199 miliardi di settembre.