Autostrade, ཿmoratoria di 4 mesi sulle tariffe di Umberto Mancini, Il Messaggero, 28/11/2008, pag. 7, 28 novembre 2008
Una ”moratoria’ di 4 mesi per le tariffe autostradali. «Perche se bisogna dare un segnale al Paese e sono necessari sacrifici in una fase di crisi, i concessionari autostradali sono pronti a fare la loro parte»
Una ”moratoria’ di 4 mesi per le tariffe autostradali. «Perche se bisogna dare un segnale al Paese e sono necessari sacrifici in una fase di crisi, i concessionari autostradali sono pronti a fare la loro parte». Fabrizio Palenzona, presidente dell’Aiscat, tende la mano al governo, offrendo una sospensiva sui pedaggi. Ma nello stesso tempo chiede di «uscire definitivamente dalla demagogia» dei provvedimenti calati dall’alto. «Non faremo contenziosi - spiega all’assemblea dell’associazione - se se ci viene chiesto di tenere ferme le tariffe fino a maggio, ma l’esecutivo si deve impegnare a non tocare i contratti e a sbloccare le partite aperte: dalla firma delle convenzioni sospese alla cancellazione dell’articolo 12 voluto da Di Pietro, alla velocizzazione delle procedure per le grandi opere». In platea il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli, sorride. Dal palco conferma di sentirsi sulla stessa linea di Palenzona. E assicura che se il blocco arriverà - oggi dovrebbe esserci il varo del decreto - i contratti non verranno toccati. Farlo significherebbe scatenare l’ira degli investitori e perdere di credibilità sul piano internazionale. Insomma, l’operazione verrà gestita. Con il consenso e il diaologo tra le parti. Per questo Palenzona ringrazia Tremonti e Matteoli. Per questo verrà creato un tavolo ad hoc dove discutere e sciogliere i nodi che preoccupano il comparto. L’incremento tariffario che verrà ”congelato”, probabilmente per 6 mesi od oltre, vale per gli utenti poco più di 220 milioni di euro. Congelamento - fa capire chiaramente Palenzona - che deve valere anche per il ”sovrapprezzo” Anas, un balzello introdotto dal’ex ministro Di Pietro che grava sulle tariffe per circa lo 0,7%, e in cifre si traduce in circa 320 milioni. Lo stop, insomma, deve valere per tutti: concessionari ed ente concedente. Il tema, scottante, è all’esame del ministro Tremonti e dello stesso Matteoli. Entrambi, come Palenzona, sono consapevoli che bisogna puntare forte sul rilancio delle infastrutture. «Per far crescere il Pil nazionale, creare occupazione, aumentare la competitività del sistema-Paese e colmare il gap con l’Europa» - sottolinea il presidente Aiscat. Il ministro aggiunge che il Cipe si riunirà la settimana prossima per liberare 16,6 miliardi di nuove risorse e che dopo la Brebemi, altre opere verranno sbloccate. Ed oggi - rivela Matteoli - il consiglio dei ministri potrebbe anche esaminare un decreto che taglia i tempi per la realizzaione delle opere. All’Aiscat applaudono e aspettano i fatti. «E’ giusto che si chiedano certezze - conclude l’onorevole Luigi Grillo, pdl, della commissione Lavori Pubblici - vanno eliminati tutti i lacci e lacciuoli che frenano le infrastrutture».