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 2008  novembre 28 Venerdì calendario

MARCO ANSALDO PER LA STAMPA DI VENERDì 28 NOVEMBRE


Montano può anche iniziare le pratiche per il nuovo passaporto». Dal Salvador, dove si trova in tournée elettorale, il presidente della Federscherma, Giorgio Scarso, ha fatto sapere che non si piegherà alla richiesta di Aldo Montano che chiede il ritorno dell’alsaziano Bauer come ct della sciabola, altrimenti potrebbe smettere o gareggiare alle Olimpiadi di Londra sotto un’altra bandiera. Siamo allo scontro. Se lo aspettava anche Montano quando ha rilasciato a La Stampa e a La Repubblica le dichiarazioni che hanno scatenato un putiferio. «Devo lavorare duro con chi ha capacità e prestigio di tirarmi qualche mazzata quando sbaglio e mi sprema come un limone», aveva spiegato già prima delle Olimpiadi, rivolgendosi in extremis al vecchio maestro russo Sydiak. Questo «allenatore perfetto» il livornese lo identifica in Bauer, che nel 2002 prese un settore disastrato, cambiò uomini in Nazionale, li allenò con metodi prussiani e portò Montano a vincere l’oro ad Atene e la squadra di sciabola all’argento. Con gli stessi metodi aveva condotto al podio i francesi a Sydney e ha guidato un quasi sconosciuto cinese all’oro di Pechino.
Il principale problema dell’alsaziano è però nel carattere eccessivamente accentratore. Nello stesso tempo la potente lobby dei maestri e dei club italiani gli ha fatto la guerra perché si vedeva portare via, al centro tecnico dell’Acquacetosa, i migliori atleti e atlete. Nel 2006 il divorzio che ha ricondotto la sciabola a livelli più bassi. Indietro tuttavia non si torna. Scarso (rieletto domenica scorsa con percentuali bulgare) ha preso la posizione più ovvia per il suo ruolo. Innanzitutto ha posto una questione di metodo. «Se Montano ritiene di mettere nelle condizioni la Federscherma di scegliere ciò che lui ritiene più opportuno - ha replicato -, è bene che inizi le pratiche per il nuovo passaporto. Il Consiglio Federale del 14 e 15 dicembre prossimi è l’unico organo sovrano per questo tipo di decisioni e prenderà in esame la situazione adottando le delibere opportune». Cioè se confermare Andrea Magro o scegliere un nuovo ct che non sarà Bauer, perché ai rapporti turbolenti che ne determinarono l’esonero si sono aggiunte le difficoltà economiche di una Federazione che presto, per i tagli del Coni, dovrà ridurre i costi.
La situazione appare insanabile. Anche Magro, comprensibilmente toccato dall’affermazione di Montano sui raduni blandi («ci si gioca a carte e calcetto») ha replicato duramente. «L’unica partita di calcetto nel ritiro di Lignano risale a due anni fa dopodiché le ho vietate - ha detto il ct -. Con me Montano ha vinto un argento ai Mondiali, come non aveva mai fatto, e non dovrebbe mancare di rispetto alle persone che gli hanno consentito di ritornare al top dopo il grave infortunio patito a Torino». Su questo punto Montano ha parzialmente ritrattato: «Mi sono spiegato male». La sostanza cambia poco. Il fatto è che il livornese, ancora tra i più forti sciabolatori al mondo, non troverà consensi dalla Federazione e dovrà decidere: al punto in cui si è arrivati e con il reale disagio che mostra Montano non crediamo che finirà a tarallucci e vino.
C’è dunque un Paese extraeuropeo con cui l’azzurro ha avviato contatti perché assuma Bauer come ct (a oltre 100 mila euro l’anno). La strada però è impervia. Le procedure saranno lunghe e con intoppi da parte italiana: in base alle norme del Cio un atleta deve assumere la cittadinanza almeno 3 anni prima delle Olimpiadi per poter gareggiare sotto la nuova bandiera. Dunque entro giugno del 2009. Come dire domattina. In più c’è il rischio di un conflitto con il Coni, irritato dal vedersi portare via un atleta. A meno che non intervengano gli Emirati arabi, che hanno pratica nella questione (i keniani naturalizzati nel mezzofondo) e i soldi per concludere un’operazione difficile, magari anche a livello politico.