Dino Martirano, Corriere della Sera 28/11/2008, 28 novembre 2008
OMA – Sul blog «sarannomagistrati. it» lo hanno ribattezzato il «concorso farsa» e le autodenunce anonime, per le prove svoltesi a Milano dal 19 al 21 novembre, già si sprecano: «Lo ammetto, ho copiato anch’io da testi che sono entrati con tanto di timbro del ministero
OMA – Sul blog «sarannomagistrati. it» lo hanno ribattezzato il «concorso farsa» e le autodenunce anonime, per le prove svoltesi a Milano dal 19 al 21 novembre, già si sprecano: «Lo ammetto, ho copiato anch’io da testi che sono entrati con tanto di timbro del ministero...». E così, dopo giorni di tam tam inascoltato, ora si muove il Consiglio superiore della magistratura che – su iniziativa dei togati di sinistra, Md e Movimento’ ha deciso di convocare a Palazzo dei Marescialli il presidente della commissione, il consigliere di Cassazione Maurizio Fumo, e gli altri commissari d’esame (20 magistrati, 5 docenti universitari, 3 avvocati). E anche il ministro della Giustizia Angelino Alfano, responsabile dell’organizzazione del concorso ma non della commissione nominata dal Csm, non è rimasto in un angolo: «Quanto si è verificato a Milano è gravissimo, inaccettabile, non si dovrà ripetere più. Per questo proporrò una legge secondo la quale il candidato trovato a tentare di imbrogliare al concorso per magistrato non solo sarà espulso ma non potrà mai più partecipare al concorso per magistrato». Alfano, poi, immagina anche «il licenziamento dei commissari d’esame che dovessero risultare compiacenti o collusi truccando il concorso». Il Csm, dunque, «interrogherà » i commissari. Però, non è stato possibile convocare il dimissionario Fabio Santangeli. Si tratta di un professore torinese (insegna Diritto fallimentare a Catania) che, secondo quanto scrive il presidente Fumo nella relazione, la mattina del 19 novembre si è allontanato dalla sede d’esame (i padiglioni della Nuova Fiera di Pero-Rho) prima della dettatura delle tracce a 5600 candidati in corsa per 500 posti di magistrato. L’improvvisa defezione ha provocato un rimescolamento delle carte (è vietato a chiunque uscire nelle 4 ore successive la dettatura delle tracce) tanto da costringere la commissione a rimediare con nuovi temi di diritto amministrativo che poi sono stati proposti ai candidati esausti alle 14.30. La traccia sul contratto di servizio è risultata tanto ambigua da indurre una parte dei candidati a svolgere il tema sulla pubblica amministrazione piuttosto che sul meccanismo degli appalti. A quel punto, in uno dei due padiglioni – quello presidiato dalla commissione che invece aveva sguarnito l’altra «aula» – è scoppiato il finimondo: urla, proteste e abbandoni perché sui tavoli – riferiscono le denunce veicolate solo con nickname – giravano codici commentati non consentiti che pure avevano passato il filtro dei cancellieri con tanto di timbro ministeriale. L’intervento del presidente – fiacco, secondo i denuncianti anonimi – ha fatto scattare le perquisizioni: ne hanno fatto le spese una giovane vicequestore (gli appunti nascosti nei vestiti) e altri 64 furbetti aspiranti magistrati espulsi (erano stati 43 nel 2007) per aver violato le regole. Ora tocca alla IX commissione del Csm, presieduta dal togato Giulio Romano, che «interrogherà » la commissione d’esame: tra le ipotesi, suggerisce una fonte del Csm, c’è quella di un’azione di disturbo di alcuni «strani candidati» per screditare il concorso delle toghe . Dino Martirano