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 2008  novembre 23 Domenica calendario

Il Sole-24 Ore, domenica 23 novembre Come definire Edward N. Luttwak? Il termine "politologo" è restrittivo

Il Sole-24 Ore, domenica 23 novembre Come definire Edward N. Luttwak? Il termine "politologo" è restrittivo. E a lui non piace, nonostante lavori da anni per uno dei maggiori think tank politici di Washington, il Center for Strategic & International Studies. Preferisce essere chiamato autore. O casomai analista. Comunque sia, in America è noto soprattutto per le sue provocazioni intellettuali. Tant’è che in più di un’occasione è stato definito un "iconoclasta". La più recente controversia l’ha suscitata nel maggio scorso con un editoriale sul New York Times in cui scrisse che, da cristiano figlio di un musulmano, Barack Obama sarebbe stato ritenuto un "apostata" dal mondo islamico. Anche in Italia Luttwak è noto per i suoi commenti pungenti, a volte sarcastici, spesso discutibili, ma mai soporiferi. Insomma non c’è dubbio che con i suoi scritti, Luttwak sappia suscitare attenzione e dibattito. Parliamo dei suoi 16 libri (pubblicati in sette lingue, come tiene a sottolineare) e dei numerosissimi saggi e articoli. Ma c’è un altro fronte della sua produzione letteraria che non è affatto pubblico. Anzi, fino a ora è sempre rimasto nascosto. Negli archivi di grandi aziende o di istituzioni governative come il Dipartimento della difesa Usa o il Sismi. Oppure in quelli di personaggi oscuri quali Pio Pompa, l’ex funzionario del Sismi collaboratore del direttore Nicolò Pollari, titolare dell’ufficio di via Nazionale dove per anni furono raccolti dossier, veleni e veline di ogni genere. Il Sole 24 Ore è riuscito ad aprire uno squarcio nella produzione "riservata" di Luttwak, grazie al materiale recentemente depositato dalla Procura di Milano nell’ambito dell’inchiesta su Giuliano Tavaroli, l’ex capo della direzione Security di Telecom Italia. E tra le decine di migliaia di pagine di documenti, deposizioni, analisi e messaggi di posta elettronica, il nostro giornale ha potuto ricostruire il lato meno pubblico e appariscente di un personaggio molto pubblico e propenso ad apparire. Partiamo dal testo di una delle deposizioni di Giuliano Tavaroli: «Luttwak era un consulente... che avanzava soldi da Colaninno, che lo retribuiva con una cifra pari a circa 1.000.000 di euro all’anno. Si propose come consulente sulla vicenda Brasile per darci una mano». La "vicenda Brasile", come viene chiamata da Tavaroli, è quella che altri hanno definito "guerra del Brasile", il violentissimo scontro per il controllo della società Brasil Telecom in cui per anni si affrontarono con tanto di colpi bassi, spie e controspie, Telecom Italia e gli altri soci: il finanziere brasiliano Daniel Dantas con il suo Opportunity Fund; gli americani di Citibank attraverso un veicolo chiamato Cvc; i fondi pensione brasiliani. A presentare Luttwak a Tavaroli, e poi a gestire quel rapporto, fu tale Marco Savina, un altro consulente impegnato nella guerra del Brasile. Anche lui a metà strada tra l’analista e l’uomo di intelligence. In versione italiana. Può quindi essere utile conoscere la sua opinione sull’autore americano. Cominciamo da una proposta "strategica" che Savina invia a Telecom: «A mio personale parere, rompere l’attuale "accerchiamento" esistente significa per prima cosa farsi sentire e di conseguenza produrre documenti sensibili che possano stupire i riceventi. A loro l’eventuale onere della prova contraria... Abbiamo a disposizione Edward Luttwak. Utilizziamolo, ma ricordiamoci che va tenuto con le briglie molto strette. Lo conosco bene. Altrimenti si allarga e fa casino. Però è una grande macchina da guerra. Fedele, per quanto lo sia un mercenario. Ma tanto lo siamo tutti, chi più chi meno». Di attestazioni di stima ne abbiamo viste di più generose. Ma non è nulla rispetto a quello che dice Tavaroli. Qui vale la pena leggere il testo dell’intero scambio che l’ex dirigente della Security ha con il magistrato. Tavaroli: Io ho avuto casi di gente che, in questo mondo della sicurezza privata, lavorava per tre. E uno anche celebre: Edward Luttwak... Gip: Questo mi sorprende. Sono un appassionato lettore dei libri di Luttwak. Tavaroli: No, è un bravissimo professore, ma è... bizantino... a un certo punto, da Pollari ho trovato delle informazioni che aveva dato a me e che Pollari mi ridà. Erano informazioni che lui aveva già dato a me, perché Luttwak era nostro consulente, poi le aveva vendute al Sismi. Legate alla vicenda Brasile. E il generale Pollari, nell’ambito dei rapporti istituzionali per la tutela di Telecom, degli interessi italiani, mi dice: «Guardi, io ho una fonte che mi ha dato questo documento che riguarda il Brasile. Non interessa al Sismi, non ha nessuna rilevanza di segreto, però riguarda Telecom. Nel quadro dei rapporti corretti fra Telecom e Pirelli glielo do». Era lo stesso foglio che avevo già pagato a lui e che lui si era venduto pure al Sismi. A un certo punto, poi, fa il consulente per noi in Brasile e lavorava anche per la Cico (l’amministratore delegato di Brasil Telecom, alleata del nemico giurato Daniel Dantas, ndr). Abbiamo trovato le fatture quando... c’è stato il cambio di management... e la Cico è andata via... abbiamo trovato le fatture di Luttwak, che lavorava come consulente per me e consulente per... il mondo della sicurezza, mi creda, è un mondaccio. veramente un mondaccio. C’è di tutto. Per provare a spiegare un giudizio così tranchant abbiamo cercato di ricostruire gli sviluppi della consulenza di Luttwak per Tavaroli. Tutto ha inizio nel settembre del 2003. Il 25 di quel mese, un giovedì, Savina scrive un email alla segretaria di Tavaroli: «Cara Maria Grazia,... le chiedo, come al solito una cortesia,... gentilmente può scrivere il seguente testo e inviarlo per fax al capo a Roma affinché lo firmi. O ancora meglio se il capo le dà l’autorizzazione può, come spesso accaduto, metterci lei una sigla... le fornisco una traccia del testo: "Gentile Professor Edward N. Luttwak, con la presente Le confermiamo l’incarico concordato di esplorazione sui temi geopolitici e geoeconomici di interesse del nostro Gruppo e che riguardano l’area Brasile. Per tale scopo Le verrà riconosciuto l’importo di dollari Usa 100.000 (centomila)... Nell’attesa di un Suo cortese cenno di riscontro, cordiali saluti. Giuliano Tavaroli"». Negli atti è poi inclusa una lettera, a firma di Tavaroli, con esattamente le stesse parole. L’incarico è piuttosto vago, ma gli email depositati in tribunale aiutano a mettere meglio a fuoco il lavoro svolto da Luttwak. Il 30 settembre 2003, Luttwak scrive a Savina: «I pezzi di una azione efficace sia localmente che a New York stanno venendo insieme. Quando saranno insieme, non potrò più rimandare la questione success fee». Il 15 ottobre, Savina scrive a Tavaroli: «Questa est la proposta di ENL (Luttwak, ndr) elaborata sulla base del mio ultimo assessment e utile per il rush finale sul complessivo della vicenda... ----- Original Message ----- Subject: Da Luttwak . Update +Continuation A. Accordo attuale copre monitoraggio di Dantas sia a NYC che a Rio... Ho 2 fonti gratuite + 1 fonte poco costosa + 1 fonte molto costosa, spostatasi a Rio per questo, ma che ha reso l’80% di tutto. Vedo strategia migliore come "triangolare" - agire localmente per persuadere Citi a ordinare a CVC di licenziare Dantas;... Mio unico buon contatto con Lula est industriale medio calibro che persuase altri impreditori ad appoggiare Lula... Mia possibile azione sarebbe molto limitata: cercare via amico... di persuadere Lula che... problema... est lato Dantas: ma vero scopo sarebbe persuadere Lula di comunicare con Citi e chiedere di estromettere Dantas da attività Citi». Alle 21,50 del 15 ottobre, Luttwak manda un messaggio a Savina, chiedendogli di riferirne solo parte a Tavaroli. Savina esegue, e invia al capo della Security una versione redatta del piano d’azione di Luttwak: «Non si può agire da fuori su catena di comando... tanto meno azione esterna "high level", quindi visibile. Azione può partire solo da dentro, dal lato proprietario... Non posso fare niente senza... prendere un signore a bordo con costi relativi extra i 100.000 concordati. Lui dovrebbe essere pagato da voi separatemente (50$). Lui non ha nessun problema a mandarvi un foglietto con i nomi delle 2 persone interne con cui si vuole agire». Come sempre in queste situazioni, il costo del signore da prendere "a bordo" finisce però con il lievitare. Lo si capisce da uno scambio di email tra Luttwak e Savina. Da Luttwak: «Azione di associato a NY... est pronta... Amico a NY preferisce lavorare per zero cash ma success fee proporzionata». Da Savina: «Ritengo opportuno meglio 100.000 US che success fee per questo eventuale secondo contratto». Da Luttwak: «Ho proposto 100mila all’amico a NY che deve consumare sue relazioni per agire. Lui non capisce perché non preferiate zero + premio importante a risultati ottenuti. Ma è disposto ad agire per 100. Fammi sapere». Dopodiché Luttwak scrive anche a Tavaroli: «Nessuna fretta da mio amico a NY... ma io impaziente perché ho mio contatto che forse funziona... Se non funziona, avrò bruciato... l’investment banker poiché si renderebbero conto che est campagna organizzata da interesse esterno». Lo scambio di messaggi di posta elettronica, così come la consulenza, si interrompe bruscamente nel 2004. E tra le carte depositate in tribunale non abbiamo trovato nulla che spieghi i motivi dell’interruzione del rapporto. Come abbiamo riportato, nella sua deposizione Tavaroli lascia intendere di avere chiuso con Luttwak dopo aver scoperto che offriva i propri servizi anche ad altri. Nel colloquio che ci ha concesso, Luttwak dice invece che la fine della sua collaborazione è da attribuire al fatto che non condivise la decisione dei vertici di Telecom Italia di affidarsi a Naji Nahas, un controverso mediatore brasiliano di origine libanese con problemi giudiziari e legami sospetti. Fatto sta che Luttwak prima passa a lavorare con l’ex nemico Dantas e poi addirittura riprende la collaborazione con Telecom Italia. Nel giugno del 2005 ottiene infatti un nuovo incarico per la realizzazione del progetto «Geopolitical and geoeconomical impacts of security activities». Un documento depositato in tribunale a Milano ne attesta l’importo: 275mila euro. Ma sullo svolgimento di questo nuovo e altrettanto vago compito, nei dossier depositati in tribunale a Milano non abbiamo trovato email o documenti illuminanti. Peccato. Claudio Gatti cgatti@ilsole24ore.us