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 2008  dicembre 03 Mercoledì calendario

Alessia Marcuzzi, 36 anni, ha confessato che la sua storia d’amore con Carlo Cudicini, portiere del Chelsea e da cinque anni suo compagno (per lei ha lasciato la moglie), sta vivendo un momento di crisi: «Di recente sono successe delle cose, personali, che hanno avute conseguenze

Alessia Marcuzzi, 36 anni, ha confessato che la sua storia d’amore con Carlo Cudicini, portiere del Chelsea e da cinque anni suo compagno (per lei ha lasciato la moglie), sta vivendo un momento di crisi: «Di recente sono successe delle cose, personali, che hanno avute conseguenze. Ma, essendo coinvolte altre persone, non mi sembra giusto parlarne». Della terza persona coinvolta si è però fatto il nome: il suo collega Pietro Sermonti. «Nella vita ci possono essere dei momenti di difficoltà, e non credo sia capitato per caso. Evidentemente era arrivato il momento in cui dovevo affrontare certi nodi con me stessa e prendere in mano la mia vita. Per questo ho deciso di stare sola per un periodo, cosa che non avevo mai fatto prima e un po’ mi terrorizza: mi sento mancare la terra sotto ai piedi. Sicuramente Carlo è una persona molto importante per me e so che il nostro rapporto non si è esaurito». La Marcuzzi dice d’essere «una bambinona»: «Stare con me è faticoso. Non prendo mai una decisione definitiva: un attimo penso una cosa, l’attimo dopo l’esatto contrario. Ci sono momenti in cui uno sente di amare di meno, a volte nella stessa giornata: credo sia fisiologico e capiti a tutti. Il guaio è che io lo dico. Magari il mio fidanzato al telefono mi sente strana e mi domanda: "Che hai?”. E io sono capace di rispondere: "Boh, non lo mica se sono innamorata oggi"». Cudicini è molto diverso da lei: «E’ sicuramente più tranquillo. Ma io ho bisogno di un uomo stabile, che non segua i miei umori. E poi anche lui ha una vena di follia. A entrambi, infatti, piacciono i viaggi avventurosi. L’ho cambiato, è diventato più espansivo. A Londra lo trascino in discoteca a ballare: lì non mi conosce nessuno e posso scatenarmi».