Cinquantamila.it La storia raccontata da Giorgio Dell'Arti

Tv intelligente. Dal Qatar, un format Bbc che esalta la democrazia. Trecento milioni di spettatori in duecento Paesi guardano i Doha Debates, dibattiti molto corretti in cui si confrontano due tesi opposte. Poi il pubblico vota. Nell’ultima puntata, la scelta era tra Obama e McCain. I Debates sono nati nel 2004 da un’idea di Tim Sebastian, guru del giornalismo britannico, corrispondente pluripremiatoe per anni conduttore di una delle trasmissioni di bandiera della Bbc: la scomoda e amata HardTalk. Nella declinazione qatarina c’è una corte che sottopone una tesi controversa a quattro speaker illustri, equamente divisi in pro e contro. La puntata del 20 ottobre aveva questa tesi oggetto di discussione: ”Questa corte crede che il Medio Oriente si troverebbe meglio con John McCain alla Casa Bianca”. In studio ci sono 350 persone, un’arena composita che discute animatamente, si esprime in ottimo inglese, si espone senza censura e senza timore di ripercussioni. Dopo un’ora e mezza di confronto, i presenti esprimono tramite una pulsantiera elettronica la propria preferenza. Mai il pubblico dei Doha Debates si era espresso così chiaramente: l’87 per cento dei presenti vota contro la mozione, contro McCain e gli preferisce Barack Obama. I Doha Debates prosperano da quattro anni su suolo del Qatar grazie alla Qatar Foundation, fondazione no profit per l’educazione e lo sviluppo della comunità. A presiederla c’è Mozah bint Nasser al Missned, moglie dell’emiro al Thani, donna brillante e spesso accusata del grave reato di femminismo dai suoi detrattori più conservatori. Se il Qatar convive serenamente con questi Debates così come con Al Jazeera, che ha sede proprio in un palazzo della capitale, è anche perché non si affrontano temi direttamente legati alla politica interna del Paese ma si viaggia più in alto, si guarda alla regione, la si scavalca e via satellite la si raggiunge tutta.

SANDRA SAIN