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 2008  novembre 27 Giovedì calendario

Il Ginkgo biloba non previene l’Alzheimer. La più ampia indagine clinica mai condotta, pubblicata questa settimana su Jama (Journal of the American Medical Association), sembra mettere la parola fine ai dibattiti sui benefici che la pianta avrebbe contro la perdita progressiva della memoria nei casi di demenza senile e in altre patologie neurodegenerative

Il Ginkgo biloba non previene l’Alzheimer. La più ampia indagine clinica mai condotta, pubblicata questa settimana su Jama (Journal of the American Medical Association), sembra mettere la parola fine ai dibattiti sui benefici che la pianta avrebbe contro la perdita progressiva della memoria nei casi di demenza senile e in altre patologie neurodegenerative. Lo studio è stato svolto da Steven DeKosky, decano della School of Medicine presso l’Università della Virginia, e si basa su una serie di test condotti tra il 2000 e il 2008 su oltre tremila persone dai 75 anni in su. La metà dei partecipanti ha assunto quotidianamente 120 milligrammi di estratto di ginkgo, mentre all’altra metà è stato somministrato un placebo. Degli oltre 500 pazienti in cui è stata diagnosticata una forma di Alzheimer a sei anni dall’inizio della sperimentazione, 277 avevano seguito la terapia con il ginkgo. Una possibile azione preventiva di questa pianta nei confronti del morbo di Alzheimer era stata suggerita da diversi studi di laboratorio, ma i test condotti sui pazienti non avevano mai fornito risultati soddisfacenti. «L’esito di questa indagine ci permette di affermare che il ginkgo non è efficace contro l’Alzheimer», ha commentato Bill Thies, vice presidente alle relazioni medico-scientifiche per l’Alzheimer Association, «anche se c’è chi continua a promuoverlo». Tanto che negli Stati Uniti si spendono più di 100 milioni di dollari l’anno per integratori a base di questa pianta.