Galileonet.it 27/11/2008, 27 novembre 2008
Pur di essere protetti dai capigruppo, i babbuini sono disposti a rinunciare a parte dei loro pasti
Pur di essere protetti dai capigruppo, i babbuini sono disposti a rinunciare a parte dei loro pasti. Questa l’opinione di Andrew King dell’Istituto di Zoologia della Zoological Society e dello University College di Londra, che ha condotto uno studio su una popolazione di Papio ursinus, pubblicato sull’ultimo numero di Current Biology. Seguendo il leader la gran parte dei babbuini di un gruppo ha accesso a razioni di cibo inferiori che non scegliendo per proprio conto. Allo stesso tempo però sarebbe più al sicuro dagli attacchi dei predatori. I ricercatori inglesi hanno studiato due gruppi di babbuini selvaggi all’interno di appezzamenti di terra coltivati (assenza di cibo disponibile naturalmente), confinanti con gli habitat naturali (presenza di cibo disponibile naturalmente). Le razioni sono state poi distribuite in modo da creare forti disparità, così da far emergere gli individui dominanti. I ricercatori hanno osservato come i capi di entrambi gruppi di primati sotto studio preferivano cibarsi negli appezzamenti coltivati piuttosto che nelle aree selvagge, portandosi dietro la maggior parte del gruppo. Gli individui che seguono più da vicino il leader sono considerati gli ”amici stretti”. Inoltre gli individui che si sono mostrati più propensi al compromesso sono le femmine con prole. La protezione dei piccoli, infatti, diminuisce quanto più è stretto il rapporto con il maschio dominante. Tutte le informazioni raccolte sulla complessa società dei babbuini possono aiutare ad addentrarsi nei principi che regolano le società animali, compresa la nostra. Secondo gli autori dello studio, capire come i primati prendono decisioni in gruppo e come emergono gli individui dominanti potrebbe aiutarci a comprendere le basi psicologiche su cui si basano i moderni meccanismi che guidano la scelta dei ”capi” nella nostra società”.