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 2008  novembre 27 Giovedì calendario

Il piano per la ripresa dell’Unione Europea prevede investimenti per 200 miliardi di euro, circa l’1,5% del Pil europeo

Il piano per la ripresa dell’Unione Europea prevede investimenti per 200 miliardi di euro, circa l’1,5% del Pil europeo. 170 miliardi saranno stanziati dai singoli governi, 30 arriveranno da Bruxelles. A Francia e Germania che chiedevano di allentare i vincoli del trattato di Maastricht, il commissario agli affari monetari Joaquin Almunia ha risposto che saranno tollerati soltanto sforamenti del deficit pubblico «temporanei» e «di poche cifre decimali». Il piano prevede la possibilità di ridurre l’Iva (a patto che si tratti di tagli "temporanei e non generalizzati" e che siano privilegiati beni e servizi a basso consumo energetico), l’abbattimento del cuneo fiscale che grava sul costo del lavoro, il sostegno per le industrie che producono auto pulite e investono in ricerca per sviluppare le tecnologie verdi. A questo scopo andranno anche 5 miliardi di euro sotto forma di prestiti della Bei. Ci saranno incentivi per il settore delle costruzioni (soprattutto ai progetti di case ecologiche), per le infrastrutture di interconnessione energetica e per lo sviluppo della banda larga. Il varo definitivo del piano spetta ai leader dei 27 Stati membri, che si ritroveranno a Bruxelles l’11 e 12 dicembre per l’ultimo vertice dell’anno.