Il Sole-24 Ore 23/11/2008, pagina 10, 23 novembre 2008
Lettera. Il Sole-24 Ore, domenica 23 novembre 2008 A Bologna li chiamano "paiàz", pagliacci. Non ha singolare o plurale: un paiàz è paiàz e basta
Lettera. Il Sole-24 Ore, domenica 23 novembre 2008 A Bologna li chiamano "paiàz", pagliacci. Non ha singolare o plurale: un paiàz è paiàz e basta. Sono quelli che vogliono fare la battuta a qualsiasi costo. Sia che si trovino a un matrimonio o a un funerale. Normalmente li troviamo in prima fila. più forte di loro, non riescono a vivere defilati. Comunque sono sempre lì con la loro battuta o il loro gesto pronto in canna. Si credono ovviamente molto simpatici e non capiscono perché gli altri non ridono alle loro spigolature. Sanno cogliere l’attimo, quello sì. Aspettano il momento buono, normalmente quando sono al centro dell’attenzione o, meglio ancora, quando qualcuno domanda qualcosa al loro vicino, Se nessuno ride alle loro battute fanno finta di adombrarsi e le ripetono. Qualcuno che ride, chissà perché, lo trovano sempre. Gli altri, gli "imbecilli", abbassano la testa e si imbarazzano per essersi trovati vicini a un paiàz. Il vantaggio è che un paiàz è ben riconoscibilee per questo non gli si affidano mai responsabilità. Poi ci sono le eccezioni. Danilo Zappaterra Loiano (Bo)