Eugenio Occorsio, Affari & Finanza 17/11/2008, 17 novembre 2008
Ritratto di Tim Cook, l’erede di Jobs alla guida di Apple. I tempi per il cambio alla guida della Apple dipenderanno molto dalle condizioni di salute del suo fondatore, Steve Jobs, parso nelle ultime uscite pubbliche pallido e magrissimo e che i media americani danno con insistenza di nuovo per malato (nel 2004 gli era stato esportato un tumore al pancreas)
Ritratto di Tim Cook, l’erede di Jobs alla guida di Apple. I tempi per il cambio alla guida della Apple dipenderanno molto dalle condizioni di salute del suo fondatore, Steve Jobs, parso nelle ultime uscite pubbliche pallido e magrissimo e che i media americani danno con insistenza di nuovo per malato (nel 2004 gli era stato esportato un tumore al pancreas). però sicuro che ad avvicenderlo sarà l’attuale numero due dell’azienda, Tim Cook. Classe 1960, laurea in Ingegneria e master in Business administration, sempre controllato e rigoroso, fanatico del fitness, prima di entrare in Apple è stato 12 anni in Imb e 4 alla vicepresidenza della Compaq Computer. In azienda nel 1999 ha rimesso ordine nel comparto manifatturiero e distributivo della Apple chiudendo gran parte di fabbriche e magazzini in giro per il mondo stabilendo invece rapporti con contrattisti esterni. Oggi è il responsabile delle vendite e delle operazioni in tutto il mondo, comprese attività di servizio e di supporto. Risultato, diminuzione costo del lavoro e inventari crollati: «Dobbiamo affrontare il problema delle scorte di magazzino come fossimo un’industria di formaggi: la freschezza è tutto». Jobs fondò la Apple nel 1976 insieme a Steve Wozniak nel famoso garage di casa nella Silicon Valley a Cupertino. Ha raggiunto subito il successo con il computer Macintosh, padre riconosciuto di tutti i pc del pianeta. Dopo qualche turbolenza, fu estromesso dal socio John Sculley per poi, nel 1997, essere pregato di rientrare per salvare Apple dal naufragio, nel 2001 si è lanciato nella seconda grande avventura della sua vita: l’iPod. Ne sono poi stati venduti 180 milioni di esemplari. Stesso successo per l’iPhone, lanciato nel 2007, ad oggi ha venduto 14 milioni di pezzi. Oggi il gruppo di Copertino sta tenendo bene malgrado la recessione. Nel trimestre chiuso a fine settembre, ha aumentato il fatturato a 7,9 miliardi di dollari e gli utili netti a 1,14 miliardi rispetto ai 6,22 miliardi e ai 904 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso.