VArie, 26 novembre 2008
Francesco Lenzi di anni 56. Romano, gioielliere, due matrimoni falliti alle spalle, padre di Francesca, 34 anni, e Michela, 28, incinta al settimo mese e pittrice piuttosto nota, frequentava volentieri donne dell’Est appariscenti e molto più giovani di lui, amava il lusso e le cose belle, in particolare orologi d’oro e camicie candide con le iniziali ricamate sui polsini, ma dall’estate scorsa era pieno di debiti, aveva pure pignoramenti in corso e, a detta di alcuni vicini, «era forse finito in un giro di prostituzione»
Francesco Lenzi di anni 56. Romano, gioielliere, due matrimoni falliti alle spalle, padre di Francesca, 34 anni, e Michela, 28, incinta al settimo mese e pittrice piuttosto nota, frequentava volentieri donne dell’Est appariscenti e molto più giovani di lui, amava il lusso e le cose belle, in particolare orologi d’oro e camicie candide con le iniziali ricamate sui polsini, ma dall’estate scorsa era pieno di debiti, aveva pure pignoramenti in corso e, a detta di alcuni vicini, «era forse finito in un giro di prostituzione». L’altra mattina era nella sua villetta quando bussarono alcuni balordi che per prima cosa gettarono un cencio sulla faccia della domestica che aveva aperto la porta per impedirle di vedere, poi la imbavagliarono e le legarono le mani con strisce di stoffa. Subito dopo incaprettarono il gioielliere, lo riempirono di calci e pugni, gli spaccarono il cranio con un soprammobile e infine scapparono via con le tasche piene di oggetti di valore, alcuni dei quali, nella corsa verso il muro della villa, rotolarono in giardino (per il delitto è stato arrestato un rumeno che girava con un borsone verde stracolmo di preziosi con l’etichetta «Lenzi 1935» e che avrebbe agito con altri 4-5 balordi). Mattinata di martedì 25 novembre in una villa al civico 227 di via Tespi, all’Axa, quartiere residenziale alla periferia di Roma.