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 2008  novembre 26 Mercoledì calendario

Ha vinto la compagna Vladimir Luxuria, vincitrice molto annunciata, ma anche primo vincitore transgender, per usare le parole di Carlo, il bidello- laureato

Ha vinto la compagna Vladimir Luxuria, vincitrice molto annunciata, ma anche primo vincitore transgender, per usare le parole di Carlo, il bidello- laureato. La domanda che gli storici del futuro si porranno è questa: il comunismo ha sdoganato il reality (Rina Gagliardi: «Vladimir ha sbanalizzato il programma ») o il reality ha sdoganato il comunismo? Probabilmente la vittoria stra-annunciata della compagna Vladimir (accento sulla prima «i», alla russa) segna una linea spartiacque: non si parlerà più di realismo socialista ma di reality socialista; non si parlerà più Rifondazione comunista ma di Rifondazione reality. Il quotidiano Liberazione, la cui linea editoriale è sempre stata improntata all’affrancamento dal reality, aggiungerà nella testata una erre rossa. Come diceva Marx, non è la coscienza a determinare il reality ma la condizione sociale, il reality, a determinare la coscienza. Ogni reality ha una sua morale e i suoi custodi delle regole (tipo Simona Ventura o Mara Venier o Luca Giurato): anche in tv, esiste una fatica dell’etica, ci sono regole da rispettare e obiettivi da raggiungere, ci sono alibi che non reggono la prova della telecamera e discolpe peggiori delle colpe. Se avesse vinto la seduttrice Belen Rodriguez avremmo parlato di morale della lussuria. Invece a vinto Vladimir e ha trionfato la morale della luxuria. La luxuria è la lussuria in versione Servizio pubblico: un luxus, certo, un eccesso, un’esuberanza che travalica e prevarica ma sempre a fin di bene: perché televisiva, perché comunista. La lussuria appartiene al sesso nella sua fisicità e biologicità, come ha sempre sostenuto il filosofo Rossano Rubicondi, è lo sfarfallio creativo dell’eros che preme, «Cleopatràs lussuriosa». La luxuria invece appartiene alla logica della Liberazione, codificata, appunto, nel mito del «corpo liberato»: è impegno sociale, militanza, l’ultima spiaggia del comunismo e, insieme, della nobiltà. Il comunismo ha sdoganato il reality o il reality ha sdoganato il comunismo? ALDO GRASSO PER IL CORRIERE DELLA SERA DI MERCOLEDì 26 NOVEMBRE 2008