Giorgio Ruffolo, L’Espresso, 27/11/2008, 27 novembre 2008
I super ricchi hanno rovinato il mondo. la tesi che emerge dal libro Superclass, Mondadori, scritto dal sociologo David Rothkopf
I super ricchi hanno rovinato il mondo. la tesi che emerge dal libro Superclass, Mondadori, scritto dal sociologo David Rothkopf. L’autore ha incontrato e conosciuto i super ricchi a Davos, in uno di quei mondanissimi convegni annuali che sembrano o sembravano dare indirizzo e razionalità alla globalizzazione. Il fallimento del mercato non si rivela infatti nelle Borse che vanno a picco ma nell’incapacità di generare un’economia sostenibile ambientalmente ed equa socialmente. Un fallimento che mette a rischio anche la democrazia. Come dimostra l’aumento della potenza delle corporation rispetto agli Stati nazionali. Nel 2007 il prodotto lordo mondiale era stimato in 47 trilioni di dollari. Le vendite delle prime 250 imprese multinazionali ammontavano a 15 trilioni. Di quelle 250 macroimprese le prime cinque contavano più del prodotto totale di duecento Stati del mondo. Prendiamo gli Stati con più di 50 miliardi di dollari di prodotto nazionale lordo e le imprese con più di 50 miliardi di dollari di vendite. I primi sono 60, le altre 166. La potenza del mondo si concentra in pochi soggetti privati, politicamente irresponsabili; ma decisivi quanto alla selezione dei candidati alle elezioni dei paesi democratici. Dal 1975 al 2005 il numero dei lobbisti registrato a Washington è passato da 3.400 a 33.000. Nel 2005 gli uffici della Commissione europea di Bruxelles ospitavano diecimila lobbisti. La pubblicità è il più formidabile strumento in mano alle grandi corporation per sostenere il loro potere. uno strumento sostanzialmente politico, in quanto comanda l’allocazione delle risorse attraverso l’asimmetria dell’informazione. L’ammontare mondiale delle spese pubbliche è stimato in oltre 500 miliardi di dollari, circa l’1,3 per cento del prodotto lordo mondiale, e più di sette volte la spesa destinata alla ricerca sanitaria (70 miliardi di dollari). Maggiore della spesa militare degli Stati Uniti (425 miliardi di dollari).