Alessandro Gilioli, L’Espresso, 27/11/2008, 27 novembre 2008
Azienda di successo. Nel quartiere periferico Bufalotta di Roma, ci sono gli studios di Cgi, Computer Generated Imagery, che sfida nel settore dell’animazione 3d i colossi americani Pixar e DreamWorks
Azienda di successo. Nel quartiere periferico Bufalotta di Roma, ci sono gli studios di Cgi, Computer Generated Imagery, che sfida nel settore dell’animazione 3d i colossi americani Pixar e DreamWorks. Gli studios appartengono alla Rainbow, l’unica azienda italiana che esporta animazione in dozzine di paesi e che dopo il successo planetario delle Winx, si è lanciata in altre avventure per teenager globalizzati. Dietro questa sfida in 3d c’è un marchigiano di 43 anni di nome Iginio Straffi, ex disegnatori per giornali come Lanciostory e Skorpion, poi collaboratore di Nick Raider alla Sergio Bonelli e dal 1995 imprenditore in proprio con l’investimento delle Winx, serie oggi trasmessa in 120 paesi grazia alla quale Rainbow fatturerà quest’anno una sessantina di milioni di euro, con un margine operativo del 60 per cento. L’età media nella società è di 26-27 anni. Veri e propri artigiani digitali.