La Gazzetta dello Sport 26/11/2008, 26 novembre 2008
Weekend storico in arrivo per lo sport cinese. L’impatto non sarà prorompente come quello dei Giochi Olimpici, ma gli effetti sono destinati a durare nel tempo, dopo quasi 60 anni, infatti, tornano le scommesse sulle corse dei cavalli, bandite dal regime comunista esattamente 59 anni fa (1949)
Weekend storico in arrivo per lo sport cinese. L’impatto non sarà prorompente come quello dei Giochi Olimpici, ma gli effetti sono destinati a durare nel tempo, dopo quasi 60 anni, infatti, tornano le scommesse sulle corse dei cavalli, bandite dal regime comunista esattamente 59 anni fa (1949). Accadrà all’ippodromo di Wuhan, (capienza 30.000 spettatori) in un mini convegno di quattro corse con premi pari a 17.500. E questo primo impatto delle scommesse sarà molto soft, una sorta di collaudo propagandistico con puntate quasi simboliche e vincite sotto forma di regali anziché denaro. Ma il futuro è ormai disegnato, anche i cinesi hanno compreso la potenzialità di uno sport che nella vicina Hong Kong (ritornata sotto la loro influenza nel 1997) ha assunto proporzioni economiche gigantesche. In Cina le corse dei cavalli (galoppo) sono riprese negli anni 90, ma solo ora il governo ha deciso di reintrodurre le scommesse. Che dovrebbero generare un movimento economico considerevole: 3 milioni di posti di lavoro e tasse per qualcosa come 40 miliardi di yen ogni anno, pari a circa 4,5 miliardi di euro. m . f. Le corse in Cina sono riprese nel 1990 ma senza scommesse: il governo guadagnerà 4,5 miliardi di euro l’anno