Luca Iezzi, la Repubblica 26/11/2008, 26 novembre 2008
ROMA -«Mai vista una situazione del genere: nessun mercato, nessuna liquidità, nessuna domanda e soprattutto nessuna fiducia»
ROMA -«Mai vista una situazione del genere: nessun mercato, nessuna liquidità, nessuna domanda e soprattutto nessuna fiducia». Lo racconta Freddy Hannard, presidente del World Diamond Centre di Anversa. La crisi è arrivata persino nella capitale più luccicante del mondo dove vengono lavorati l´80% dei diamanti venduti ogni anno. Il crollo della domanda si è materializzato ad ottobre con un 36% di esportazioni in meno (valore 620 milioni di dollari) rispetto ad un anno fa. il segnale che sarà un Natale disastroso, specie nel primo mercato del mondo, gli Usa, dove durante le feste si realizza il 25% del fatturato mondiale annuale delle pietre preziose. Una settimana fa una ad Anversa i grandi del settore si sono ritrovati per fare il punto della situazione, ma già l´annullamento del tradizionale galà che si tiene in questa occasione aveva dato il segnale dei tempi bui. Nonostante il valore dei "pezzi unici", cioè delle gemme più pregiate, sembri a prova di recessione, i giganti del mercato, la De Beers e la russa Alrosa hanno lasciato poche speranze all´industria nel suo complesso: nel 2009 ci sarà un crollo del 10% delle vendite rispetto al già deludente 2008. Sergei Vybornov, presidente del monopolista russo, ha annunciato che taglierà del 40% la produzione di diamanti grezzi per evitare un eccesso di offerta. D´altronde i settori di destinazione dei diamanti, gioielleria e moda, hanno ridotto gli acquisti del 10-20%. Inevitabile che i prezzi si siano adeguati: un diamante da un carato, unità di misura del mercato, costava alla fine di settembre l´11% in meno, il prezzo per carato delle pietre appena uscite dalla miniera è sceso del 35%. Uno dei produttori più grandi, la Gem Diamonds ha visto la sua capitalizzazione a Londra ridursi del 38% dopo aver dichiarato lo stop delle attività in Congo e la riduzione in Indonesia. All´andamento della domanda si aggiungono due altri eventi che stanno mettendo in ginocchio il settore: la crisi bancaria che ha colpito in particolar modo gli istituti belgi e olandesi, Abn Amro e Fortis. Così i maggior finanziatori del distretto di Anversa hanno stretto i cordoni del credito. Il colpo di grazia l´ha dato poi la polizia belga che ha avviato una gigantesca indagine su una possibile evasione fiscale, sequestrando documenti ma anche i preziosi "corpi del reato". Per la serie: "Anche i ricchi piangono".