Andrea Tarquini, la Repubblica 26/11/2008, 26 novembre 2008
BERLINO
L´industria dell´auto europea chiude i battenti, Natale e capodanno che si annunciano tristi per i suoi lavoratori; i big dell´auto europei annunciano riposi forzati a causa della crisi e del crollo delle vendite. Volkswagen chiuderà Wolfsburg, il suo stabilimento originario e principale, per tre settimane, Fiat farà lo stesso a Melfi dal 15 dicembre all´11 gennaio, Audi (marchio di lusso di Volkswagen) fermerà la produzione dal 18 o dal 19 dicembre fino al 9 gennaio. Persino Porsche, la ricchissima "Ferrari tedesca" padrona di Volkswagen, che finora con i suoi bolidi di superlusso sembrava vaccinata contro la crisi, sospenderà la produzione per sette giorni a Zuffenhausen, l´impianto più importante. E i due colossi francesi Psa (Peugeot-Citroen) e Renault oltre a stop produttivi preparano riduzioni brutali dell´esubero.
Sembra un bollettino di guerra, di una guerra che si annuncia persa, la raffica di notizie del genere che viene da ieri mattina dai ticker di siti e agenzie. Il martedì nero dell´auto europea si è aperto appunto con le notizie da casa Volkswagen. Le vendite, nel mese scorso, sono calate di un preoccupante 7,6 per cento, dopo aver tenuto molto meglio di quelle di ogni concorrente fino all´ultimo. Per cui l´azienda ha deciso: Wolfsburg, la città-fabbrica a un´ora di treno ad alta velocità da Berlino, si fermerà dal 18 dicembre all´11 gennaio, e probabilmente anche il 5 dicembre. Non è tutto: secondo l´edizione online di Der Spiegel, sospensioni della produzione Volkswagen sono previste o contemplate anche in stabilimenti in Brasile, uno dei mercati che tirano e promettono di più nel mondo globale.
Preoccupa soprattutto la scelta di Wolfsburg come location delle misure di stop d´emergenza. Perché saranno coinvolti dalla misura, in sostanza una specie di cassa integrazione temporanea, ben 16mila dei 44mila operai che vi lavorano. Perché non sono escluse chiusure temporanee più lunghe in alcuni reparti. E infine ma non ultimo, perché gran parte della produzione del modello di punta del primo costruttore d´auto europeo, la nuova serie della Golf, esce appunto dalle catene di montaggio di Wolfsburg.
Colpite dalla crisi anche le marche più prestigiose del gigante Volkswagen. Cioè Porsche, col superlusso sportivo, che pure con la Panamera si prepara a lanciare la sua prima berlina quattroporte (a eccezione del Suv Cayenne) e Audi, che pure finora aveva resistito ai colpi della crisi meglio delle grandi concorrenti Bmw e Mercedes. Queste ultime due aziende avevano già annunciato drastici blocchi della produzione con allungamenti forzati delle ferie natalizie. Mercedes per quasi cinque settimane, Bmw dal 15 dicembre al 6 gennaio. Bmw e gli altri, inoltre, vogliono alleggerire l´esubero di personale non rinnovando i contratti a termine conclusi dalle aziende non già direttamente con i lavoratori interessati, bensì con le agenzie di collocamento private che "affittano" i precari. Da trecento a cinquecento di loro secondo Der Spiegel sarebbero a rischio a Bmw, di più altrove. E peggio ancora va oltre Reno, in Francia. Psa vuole ridurre i dipendenti di 3.500 unità, Renault forse di addirittura seimila, e pensa anche a stop produttivi.