Arturo Zampaglione, la Repubblica 26/11/2008, 26 novembre 2008
ARTURO ZAMPAGLIONE
NEW YORK - Il governo americano ha varato ieri una nuova manovra finanziaria molto «creativa» e di dimensioni massicce - 800 miliardi di dollari - per sostenere il credito al consumo e sbloccare il settore dei mutui attraverso l´acquisto di titoli traballanti da parte della Federal Reserve.
L´annuncio è stato dato dal ministro del tesoro Henry Paulson, poco prima che il presidente in pectore Barack Obama riempisse un´altra casella del suo team economico, con la nomina di Peter Orszag a direttore del bilancio federale. Sia Paulson che Obama, sottolineando l´esigenza di interventi straordinari, hanno fatto capire che la squadra uscente e quella che subentrerà il 20 gennaio si muovono in stretto coordinamento e in sostanza condividono la strategia di azione.
I mercati finanziari hanno reagito senza particolari entusiasmi alle iniziative americane e alle anticipazioni su piani anti-crisi in Europa. Dopo la fiammata dei listini di lunedì, legata al salvataggio del Citigroup, le borse europee sono rimaste pressoché stazionarie (Milano - 0,47 per cento, Londra +0,44, Francoforte +0,13). Il Dow Jones ha ondeggiato: apertura euforica, poi una flessione legata ai timori di una lunga stagnazione anche nel comparto tecnologico. Alla fine l´indice di Wall Street ha chiuso con un guadagno dello 0,65%.
Al centro della manovra illustrata ieri da Paulson ci sarà la Federal Reserve di Ben Bernanke. Facendo leva su garanzie del ministero del Tesoro per soli 20 miliardi di dollari, attinti dal "Tarp" (la legge per gli aiuti di emergenza), la Fed comprerà 100 miliardi di dollari di obbligazioni traballanti emesse dai colossi pubblici dei mutui, come Fannie Mae e Freddie Mac, e altri 500 miliardi di mutui cartellizzati emessi dagli stessi enti e ora difficilmente liquidabili. «L´obiettivo - ha spiegato la banca centrale - è di ridurre i costi del credito per gli acquisti immobiliari e aumentarne la disponibilità, in modo da sostenere il mercato della casa e, più in generale di migliorare le condizioni dei mercati finanziari». Un effetto si è visto subito sui tassi dei mutui americani, che ieri hanno registrato una flessione record.
Sempre la Fed lancerà un programma da 200 miliardi di dollari chiamato Talf (Term asset-backed securities loan facility) per sostenere le «securities» legate alle carte di credito e ai prestiti per gli studenti, per l´acquisto delle auto e per le piccole imprese. Lo scopo è di incoraggiare i consumi e di scongelare il mercato del credito, che, a dispetto dei ripetuti tagli dei tassi di interesse, è ancora fermo. Secondo Paulson, il Talf potrà essere anche ampliato, ma comunque non sarà operativo prima di febbraio, e quindi in ritardo rispetto agli acquisti natalizi che si preannunciano molto problematici.
In un certo senso la nuova manovra del Tesoro e della Fed ricalca la strategia che il governo americano si era prefisso all´inizio della tempesta, quando pensava di usare i 700 miliardi di dollari stanziati dal Congresso per comprare titoli spazzatura e «disinfettare» così il mercato. In seguito aveva cambiato strada, preferendo puntare su interventi diretti nel capitale delle banche. Ora torna all´idea originaria, sia pure con una variante significativa: sarà la Fed ad accollarsi la montagna di titoli traballanti stampando denaro fresco. Il rischio, in prospettiva, è di una inflazione alle stelle, ma per il momento si cerca soprattutto di evitare conseguenze catastrofiche.
Dagli Stati Uniti continuano infatti ad arrivare brutte notizie. Nel terzo trimestre, per effetto di una contrazione della spesa dei consumatori, tornata ai livelli di 28 anni fa, il prodotto interno lordo è diminuito dello 0,5 % . Il numero delle banche a rischio è cresciuto del 46 %. A settembre i prezzi delle case sono ulteriormente scesi. Detroit è agonizzante, a dispetto del crollo del greggio.
«Siamo di fronte a una crisi di proporzioni storiche», ha ricordato Obama. «Senza un´azione rapida e saggia rischiamo di perdere milioni di posti di lavoro». E a Orszag, l´ex responsabile dell´ufficio studi del Congresso scelto come nuovo direttore del bilancio, il neoeletto ha chiesto ieri di passare al microscopio i conti pubblici, eliminando gli sprechi e tagliando le spese superflue.