Fausta Chiesa, Corriere della Sera 26/11/2008, 26 novembre 2008
MILANO
Rai e Mediaset nemiche-amiche sul digitale. I due duopolisti della televisione analogica si sono messi assieme creando la società Tivù, una srl che ha lo scopo di diffondere più velocemente il digitale terrestre attraverso un marchio comune, Tivù appunto. Nell’ottica del passaggio al digitale, che avverrà entro il 2012, i due big hanno interesse a rispettare le tappe serrate previste dal calendario nazionale per lo switch off
non soltanto per porre fine a una lunga fase transitoria, ma anche per ampliare il bacino di utenza della propria offerta di canali creati ad hoc per la nuova piattaforma trasmissiva. In pratica, Tivù replica il modello di successo adottato nel Regno Unito nel 2002, quando fu lanciato il marchio Freeview, che comprendeva programmi di società concorrenti: Bbc, Crown Castle UK (adesso National Grid Wireless) Sky e successivamente Channel 4.
La società, partecipata al 48% ciascuno da Rai e Mediaset e per la quota restante dall’editore di La 7 Telecom Italia Media, è presieduta da Luca Balestriere, uomo della Tv pubblica, e ha come consigliere delegato Alberto Sigismondi, uomo di Cologno Monzese. I responsabili della squadra manageriale saranno Tonio Di Stefano (Rai) a cui è affidata la direzione tecnica e David Bogi (Mediaset), che guiderà la direzione marketing e comunicazione.
I due big si mettono assieme per diffondere il digitale, ma si faranno concorrenza sugli ascolti dei programmi. Accanto alla ritrasmissione dei canali generalisti offerti anche in analogico, sulla nuova piattaforma si vedranno nuovi canali nazionali. In concorrenza diretta saranno «Boing», il canale per bambini lanciato da Mediaset in partnership con Turner, e «Rai Gulp», il nuovo canale per bambini della TV pubblica. Cologno Monzese punta molto su «Iris», il canale di cinema, serie tv e intrattenimento di Mediaset, mentre viale Mazzini su «Rai 4», il nuovo canale per giovani ideato da Carlo Freccero e prodotto da RaiSat. A questi si aggiungeranno altri canali nazionali attualmente in incubazione e numerosi canali locali.
Tivù diffonderà la sua offerta anche sul satellite per coprire le zone non coperte dal digitale attraverso il marchio «Tivù sat». Ma è un’offerta rigorosamente gratuita. Mediaset e soprattutto Rai non intendono, almeno per ora, lanciare offerte a pagamento. Guai a pestare i piedi dell’editore australiano.
Fa. Chi.