http://sedi.esteri.it/rappocse/FAQ.htm#9, 26 novembre 2008
Cos’è l’OCSE per il non addetto ai lavori? E’ un grande centro di studi e ricerche per la politica economica condiviso da 30 paesi industrializzati
Cos’è l’OCSE per il non addetto ai lavori? E’ un grande centro di studi e ricerche per la politica economica condiviso da 30 paesi industrializzati. L’obiettivo di fondo è di promuovere lo sviluppo economico e la miglior qualità della vita nei paesi membri e nel resto del mondo, mantenendo stabilità finanziaria e favorendo il libero commercio internazionale in un quadro di regole condivise. La ragione per cui pare opportuno ”unire le forze” è che i paesi industrializzati fronteggiano problemi di società e di sviluppo simili tra loro e peranto possono condividere un insieme di risorse di pensiero, di esperienza e di metodo per organizzazione della ”cosa pubblica”. Come si diventa membri dell’OCSE? Venti furono gli stati ”fondatori”, tra cui l’Italia, nel 1960. Da allora altri dieci paesi sono entrati a far parte dell’OCSE. I paesi membri fondatori sono: Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Germania, Gran Bretagna, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Stati Uniti, Svezia, Svizzera, Turchia. A cui si sono aggiunti Giappone, Finlandia, Australia, Nuova Zelanda, Messico, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Corea, Repubblica Slovacca. Oggi l’OCSE sta rafforzando le relazioni con cinque paesi a economia in rapida trasformazione - Brasile, Russia, India, Cina e SudAfrica - che grazie alla globalizzazione, interagiscono fortemente con l’economia mondiale. I criteri guida per l’ammissione di nuovi paesi all’OCSE, sia come ”Osservatori” (senza diritto di voto) sia come Membri di pieno diritto sono molto pragmatici: la condivisione degli obiettivi di sviluppo dell’economia libera di mercato, la ”rilevanza” dal punto di vista macroeconomico e il reciproco beneficio. Cosa Produce l’OCSE? L’OCSE è soprattutto noto per le sue pubblicazioni statistiche e per le sue analisi macroeconomiche, ora organizzate per paese o area geografica, ora per settore economico. Nessuno stato membro potrebbe facilmente raccogliere i dati degli altri paesi per un’analisi comparata, per sapere dove si va bene e dove si può far meglio; i dipartimenti dell’OCSE invece possono chiedere a ciascuno Stato membro di fornire dati specifici, possono definire il tipo e il formato dei dati stessi affinchè siano comparabili e soprattutto possono autorevolmente esigerli e ottenerli perchè ogni paese ha interesse a ricevere in ritorno i dati di tutti nella sintesi OCSE. Di quali settori si occupa l’OCSE? Essenzialmente di tutte le aree che interessano il governo dello sviluppo economico, la prospezione economica, la politica fiscale e di bilancio, la politica sociale per l’occupazione, l’energia, l’ambiente, i trasporti, le comunicazioni, l’imprenditorialità, l’educazione, la ricerca e l’industria. Si può dire che non c’è area economica in cui OCSE abbia prodotto una statistica o un documento autorevole. L’OCSE fa notizia soprattutto con le sue ”raccomandazioni”, che non sono solo numeri! In effetti l’OCSE produce, oltre alle analisi statistiche, ”raccomandazioni”, ”linee guida” e ”verifiche dei pari” (peer review); se è vero che i diversi contesti culturali e sociali nazionali e l’interpretazione degli ”indicatori” lasciano sempre aperte le porte al dibattito politico, dall’altra l’analisi statistica OCSE rappresenta la componente più scientifica della metodologia OCSE, da cui traggono autorevolezza le raccomandazioni. Le Linee guida La sfida della modernità è spesso trascinata dalla globalizzazione e dalla tecnologia e sempre più il legislatore si trova a dover regolare fenomeni nuovi e complessi, che inquietano la società e rispetto ai quali gli strumenti del passato sono inadeguati. Il ”centro studi” comune che è l’OCSE può fornire allora, attraverso un approccio collegiale e consensuale, basata sulla conoscenza e sull’esperienza, delle linee guida di politica che possono orientare l’azione del legislatore e dare autorevolezza alla sua azione. Le linee guida sulla legislazione per le licenze delle invenzioni genetiche. --- rimando al testo italiano doc DSTI/STP/BIO/(2005) 19 da fornire. Le raccomandazioni Dopo aver condotto uno studio economico comparato su un tema politico di comune interesse, l’OCSE può produrre delle ”raccomandazioni” che colgono gli aspetti in cui ciascun governo dovrebbe concentrare l’azione legislativa per migliorare la performance rispetto ai sui pari. Le quattro raccomandazioni OCSE 2005 all’Italia per la politica dell’innovazione: * migliorare la qualità dell’istruzione terziaria * l’efficacia delle procedure di fallimento * promuovere le PMI hi-tec * rafforzare il collegamento Università-Industria. Le ”verifiche dei pari” Si possono passare accordi in ambito OCSE per realizzare - in modo occasionale o in modo sistematico - le ”verifica dei pari” su particolari temi di politica interna di particolare rilevanza. La verifica si realizza attraverso una o più visite sul posto di commissioni di esperti appartenenti alle istituzioni competenti di altri paesi membri, che infine producono un rapporto di sintesi mettendo in evidenza luci ed ombre di ciò che hanno potuto osservare. L’Agenzia dell’Energia (AIE), che pure fa parte dell’OCSE, organizza le ”verifiche dei pari” per un’analisi attenta delle politiche energetiche; il problema energetico è particolarmente sentito perchè un’emergenza locale può facilmente trasformarsi in emergenza globale ed ogni paese membro dell’OCSE è obbligato a mantenere certe riserve strategiche per far fronte in modo coordinato a situazioni particolari per garantire la sicurezza energetica collettiva. Le verifiche dei pari servono anche a questo, a garantire che ciascuno faccia la sua parte. Come influisce l’OCSE sull’azione legislativa? L’OCSE orienta l’azione legislativa dei governi. In effetti l’OCSE produce le sue pubblicazioni in un clima di cooperazione con le tutte le parti in causa, con i Governi dei paesi membri in particolare; i suoi documenti diventano di dominio pubblico solo quando sono stati approvati all’unanimità dal Consiglio degli Stati Membri. Le Raccomandazioni OCSE non hanno valore di legge, ma rappresentano un impegno politico importante da parte degli Stati Membri. Come si posiziona il ruolo dell’OCSE rispetto alle Nazioni Unite o all’Unione Europea? Rispetto alle Nazioni Unite, OCSE ha un mandato più focalizzato sull’economia e lo sviluppo e un orizzonte limitato ai paesi industrializzati, che tutti partecipano dell’economia libera di mercato. Rispetto all’Unione Europea la differenza è ben più profonda, perchè nella partnership dei paesi dell’UE è iscritta una vocazione federale, le direttive dellUE hanno valore di legge per gli stati membri e il bilancio dell’UE è mille volte quello dell’OCSE. C’è il rischio della ”torre d’avorio”? cioè che l’OCSE studi temi lontani dalla domanda dei cittadini? L’OCSE è pilotato da numerose Commissioni di amministratori delegati dai governi, che assicurano la sincronia con i lavori dei rispettivi ministeri nei diversisettori; i gruppi di lavoro dell’OCSE aperti anche ai rappresentanti dell’industria e della società consentono un raccordo più diretto con l’economia reale, mentre il Consiglio - che si riunisce ogni mese a livello degli Ambasciatori e ogni anno a livello dei Ministri – dà l’impulso politico decisivo. Numerose sono le verifiche in corso d’opera che valutano il ”gradimento” (in termini di rilevanza, attualità, impatto) da parte delle amministrazioni riguardo ai vari temi. Lo scoreboard 2005 Una situazione in cui l’OCSE ha cambiato il corso degli eventi... L’OCSE, sia per la sua larga dimensione internazionale che per la sostanziale ”omogeneità” dei sistemi politici ed economici dei suoi paesi membri, ha soprattutto un forte potere di coordinamento sovranazionale. Nell’estate del 2005 gli uragani Katrina e Rita hanno messo fuori uso gran parte degli impianti di estrazione e raffinazione nel golfo del Messico e si è generata una situazione di penuria di prodotti petroliferi e quindi di incertezza e di prezzi eccessivi dell’energia. L’OCSE ha allora chiesto ed ottenuto che ciascun paese membro immettesse sul mercato una piccola parte delle riserve strategiche per sopperire alla penuria e per calmierare i prezzi. Solo un’organizzazione internazionale larga e credibile poteva fare questo. Come è Finanziato l’OCSE? L’OCSE è un centro di costo le cui voci di spesa sono soprattutto salari di funzionari e di esperti chiamati a raccogliere i dati e organizzare gli studi che di volta in volta vengono approvati. L’OCSE si finanzia con un contributo generale, pagato dai paesi membri in proporzione al Prodotto Interno Lordo PIL, che va a finanziare i progetti genearali di interesse comune, e di contributi volontari, conferiti a specifici progetti richiesti direttamente dai paesi che sono interessati alla materia.