Bruxelles insiste: l’1% del Pil al rilancio di Adriana Cerretelli, Il Sole 24 Ore, 25/11/2008, pag. 4, 25 novembre 2008
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha detto no al piano europeo elaborato dalla commissione Barroso per il rilancio economico dell’Unione
Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha detto no al piano europeo elaborato dalla commissione Barroso per il rilancio economico dell’Unione. Merkel si è mostrata disponibile solo verso il coordinamento tra le varie misure anti recessione varate o allo studio dei 27. La Germania non vuole rinunciare al suo quasi pareggio di bilancio per risollevare le sorti dell’economia europea. Quello al piano della commissione Barroso è il secondo no della Germania: ai primi di ottobre la Merkel si era opposta all’azione comune europea per il salvataggio delle banche. L’opposizione tedesca svincola tutti i Paesi dall’azione comune e apre la strada a una strategia diversa per ogni Stato. Il piano messo a punto dalla commissione Barroso parte dallo sforzo nazionale di rilancio intorno all’1% del prodotti interno lordo. Bruxelles chiede ai Governi di ridurre l’aliquota normale dell’Iva non oltre il tetto minimo vigente del 15%, scegliendo i settori più in grado di incentivare i consumi. Sempre sul fronte Iva, il piano propone l’allargamento della lista dei prodotti e dei servizi che potranno beneficiarne e prevede l’investimento di sei miliardi di euro di fondi strutturali con procedure semplificate in infrastrutture, ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e formazione. A favore dei settori dell’auto, dell’edilizia e della Pmi la commissione ha pensato di ricorrere ai prestiti Bei (Banca europea per gli investimenti). Il Fondo di aggiustamento alla globalizzazione avrà regole più flessibili per favorire il reinserimento dei lavoratori colpiti dalla crisi. Il piano prevede infine l’apertura sul superamento del vincolo del 3% per il deficit, ma sotto stretta sorveglianza di Bruxelles.