75.000 mani su Wikipedia l’enciclopedia fatta a spirale di Paolo Fabbri, l’Unità, 19/11/2008, pagg. 38-39, 19 novembre 2008
L’enciclopedia è una macchina che funzione ad informazione e il computer è la macchina enciclopedia per eccellenza; quella che ci fa entrare nel circolo (ciclo) dei segni portatori di sapere (pedia)
L’enciclopedia è una macchina che funzione ad informazione e il computer è la macchina enciclopedia per eccellenza; quella che ci fa entrare nel circolo (ciclo) dei segni portatori di sapere (pedia). Per questo principio enciclopedico, Wikipedia - il quinto tra i websites più visitati del mondo - è il più popolare dei testi di riferimento presenti su Internet: più di Amazon e eBay, e almeno quanto MySpace, Facebook e YouTube. Ed è gratuito e senza pubblicità. Fondata nel 2001 - da Jimmy «Jumbo» Wales e Karry Sanger - è la più vasta enciclopediamai realizzata, più di quelle, leggendarie, dell’antica Cina. Dalla fondazione si contano circa 640 milioni di visite e, di recente, almeno 244 milioni l’anno. I collaboratori sono tutti gli interessati; volontari, sono più o meno 75.000 e possono partecipare alla redazione proponendo nuove voci, ampliandone, riducendone o sopprimendone altre. La rete ha esasperato la domanda di accumulare, memorizzare, organizzare, selezionare, reperire le informazioni potenzialmente rilevanti. Che novità presenta Wikipedia in una società cognitiva, caratterizzata da un’inesauribile richiesta di testi di riferimento? In primo luogo la sua forma poi la sua sostanza espressiva. La neo-pedia, come alcuni la chiamano, è molto tradizionale nella sua forma. Ha assorbito infatti la classica Encyclopedia Britannica del 1911, ora di dominio pubblico come altre celebrate enciclopedie del passato. la ritorsione anglosassone alla Encyclopédie degli illuministi francesi. Wikipedia ha un esplicito intento didattico, anche se non mira più al sogno della totalità del sapere. Esclude esplicitamente ricerche originali e nuove notizie, ma ha ridotto i tempi di registrazione dei nuovi saperi. una rassegna terminologica di concetti, non una nomenclatura, cioè un lessico ed è quindi agevolmente traducibile. ordinata alfabeticamente e non per temi; questo rende il suo sapere frammentato e tenuto insieme da un sistema aperto di rinvii e di legende in cui le figure illustrano i testi e i testi nominano le figure. multimediale: mentre le vecchie enciclopedie sono sempre state «iconofore», portatrici di immagini e diagrammi, Wikipedia è un’opera lirica virtuale, anche se questo non basta a renderla tanto fun and additive (J. Wales). C’è però una differenza rilevantecon ogni altro dizionario o lessico culturale, che è la conseguenza dell’apertura antiprotezionista a chiunque voglia redigere o modificare, anche in modo anonimo o sotto pseudonimo, una voce. del 2001 infatti la prima istruzione d’uso; «ignora tutte le regole: se le regole ti rendono nervoso e depresso e non desideroso di partecipare al Wiki, allora ignorale del tutto e vai avanti a modo tuo». Sono accorsi infatti autodidatti e gente costosamente educata, vanitosi e altruisti che hanno trovato modi solitari di farsi solidali e sociali. Le conseguenze sono sorprendenti: nonostante i vandalismi (ci sono taggers da enciclopedia) e gli interventi interessati (stati e imprese sono intervenuti per orientareo indirizzare o raddrizzare informazioni sgradite) Wikipedia gode di una affidabilità a cui non pretende - c’è chi parla addirittura di wiky- reality! Ha sempre proclamato che il suo scopo non è la verità ma la verificabilità e insinuato che i media e le stesse enciclopedie sono infarciti di errori ed inoltre non rettificabili. RIZO O CAOS-PEDIA? Ma alcuni episodi salienti - satiriche biografie di uomini politici, false identità, inserzioni pubblicitarie, ecc. - hanno reso più perigliosa la navigazione. Il problema non sono soltanto i contenuti, ma le regole di organizzazione e selezione già esplicitati nelle vecchie enciclopedie ed oggi sempre più difficili da definire e reperire. Si sono creati all’interno degli amministratori - non decisori - diWikipedia due scuole di pensiero. Gli Inclusionisti che applicano il principio epistemologico di Fayerabend - everything goes (tutto fa brodo) - e i Depennatori che vorrebbero che non si scrivesse in engrish, rifiutano le notizie da blog e difendono le buone voci dalle cancellazioni - hanno persino istituito una deletionpedia, enciclopedia di indebite scorie informative. Il dibattito investe la libertà di informazione sul web ed occupa oggi un quarto dei contributi a Wikipedia. L’enciclopedia nella società dell’informazione ha smesso di essere un«ciclo» di conoscenza per avviarsi verso la forma aperta della spirale: una Spiro-pedia? O peggio ancora il suo progetto didattico si è smarrito nella nebulosa del web, una Rizo-pedia o una Caos-pedia? Wikipedia è esemplare della situazione dell’informazione ai tempi del web. I suoi fondatori credono ancora in un ordine fatto di assestamenti in divenire, in cui attori miopi, con conoscenze locali, tengono conto soltanto dei saperi a loro vicini. Eppure raggiungono condizioni generali evolutive di equilibrio. Wikipedia è una enciclopedia politeista senza il ricorso trascendente ad un occhio veggente che ne decida il senso e il valore.Che sia la ragione della sua fortuna presente e delle sue difficoltà a venire? Per decidere non resta che consultare Wikipedia che è la fonte principale, se non unica, di informazioni su di sé.