25 novembre 2008
Amore. Edoardo Garrone (nato nel 1906, a Carpeneto, Alessandria), terzo di quattro fratelli di Carlo, notaro, e Amelia Profumo, di famiglia borghese e imprenditoriale, aveva diciassette anni quando s’innamorò perdutamente di Giulia Maina
Amore. Edoardo Garrone (nato nel 1906, a Carpeneto, Alessandria), terzo di quattro fratelli di Carlo, notaro, e Amelia Profumo, di famiglia borghese e imprenditoriale, aveva diciassette anni quando s’innamorò perdutamente di Giulia Maina. Finito il liceo, per sposarsi prima possibile, sacrificò la vocazione per la medicina e si iscrisse alla facoltà di Chimica industriale. Prima esperienza professionale, come analista in un laboratorio di zuccherifici, pochi giorni dopo la laurea viene assunto come chimico dalla S.A. Nafta Società italiana, consociata dell’anglo-olandese Shell, in vista della realizzazione di una raffineria a La Spezia. Progetti. «Ho detto sì […] sarò a Genova dopo pochi mesi e come stipendio iniziale non potrebbe essere migliore, anzi quando sarò a Genova spero sarà anche di più e se il Signore ci aiuterà, Pucci, poco che ci aiutino i nostri per le spese prime per mettere su casa, non passeranno due anni che saremo sposi» (da una lettera a Giulia del 22 luglio 1930). San Quirico. Sfumato il progetto della Shell di realizzare l’impianto, Edoardo Garrone diventa direttore e comproprietario della Salom, impresa di lavorazione di oli minerali, fondata nel 1931 a Genova-Bolzaneto (tra i soci anche i fratelli Riccardo e Giovan Battista), che nel 1937 confluisce, insieme alla Iplom di Moncalieri, nella Raffineria genovese petroli. Difficoltà tecniche e contrasti tra i soci determinano, dopo nove mesi, la cessione della Raffineria. Con il ricavato Edoardo avvia a Genova l’attività della ditta individuale Dott. Edoardo Garrone - Prodotti chimici industriali, sede San Quirico, per «il commercio e la manipolazione di derivati del petrolio e catrame e prodotti chimici per industrie» (11 giugno 1938, data assunta come momento fondativo dell’Erg, è la prima impresa di totale proprietà personale di Edoardo Garrone). Raffinatori. Durante la seconda guerra mondiale impiega gli operai nell’impianto di alberi da frutto, nell’immediato dopoguerra destina temporaneamente gli impianti alla produzione di laterizi, finché, nel ”46, registra la denominazione ”Dott. Edoardo Garrone - Raffineria Petroli”, e nel ”49 raggiunge il tredicesimo posto tra le diciannove raffinerie italiane (la domanda mondiale è aumentata e le grandi società devono ricorrere ai piccoli raffinatori indipendenti). Nel ”51 la costituzione dell’Italiana carburanti, oggetto distribuzione e vendita. Majors. Per investire in tecnologia (al fine di ridurre i costi di produzione, migliorando resa dei greggi e qualità dei prodotti), Garrone ottiene per la prima volta nel ”52 un contratto di fornitura con una multinazionale, la BP - britannica -, che gli vale come garanzia presso gli istituti di credito e insieme come occasione di acquisizione di nuove conoscenze (tra le condizioni del contratto proprio l’accesso della BP nella raffineria per fornire dati tecnici che rendano più efficiente la gestione). Nel ”55 il primo prestito da parte di BP, elargito in conto merci (per un giro di affari cresciuto da 6,5 a 16 miliardi, nel ”53-’55 gli utili sono investiti nell’azienda nell’ordine di 500-1000 milioni all’anno). Capacità. Dal ”60 al ”62 la capacità produttiva dell’impresa raddoppia (da 2 a 4 milioni di tonnellate). Nel ”63, organico quadruplicato rispetto a dieci anni prima, con una capacità produttiva effettiva di 6,5 milioni di tonnellate, l’impresa sale al primo posto tra le unità italiane, con il 12 per cento del totale. Oleodotti. Nel ”62 Garrone installa un deposito ad Arquata Scrivia e acquista terreni nella prospettiva di costruire un oleodotto che valichi l’Appennino al fine di abbandonare la spedizione a mezzo di autobotte lungo l’Autostrada. Ma nel ”63, preoccupato dalla riduzione dei margini di remuneratività del piano e dai programmi di ampliamento annunciati dai due terzi delle trentacinque raffinerie italiane, inizia una trattativa con la BP, che offre 50 miliardi per acquisire l’impresa, e sta per chiuderla, quando – primavera del ”63 -, recede e avvia la costruzione dell’oleodotto. L’11 luglio 1963 muore, a Malsev, in Norvegia (era in vacanza con la famiglia per una battuta di pesca). Gli subentra il figlio Riccardo, nato nel ”36, che completa l’oleodotto: disteso per 35 km, lunghezza complessiva delle tubature 175 km, viene attivato nel ”65 (capacità del deposito di Arquata Scrivia, il più capiente d’Italia: 423 mila metri cubi). ERG Spa. Nel ”65 l’azienda si trasforma in società per azioni (la BP acquisisce il 20 per cento delle azioni privilegiate), e nel ”71 entra in Isab (Industria Siciliana asfalti e bitumi), a fianco dei Cameli e di Ifi, per la costruzione di una grande raffineria in Sicilia (oltre Appennino gli enti locali si sono opposti all’impianto di attività di raffineria). Nel ”73 cambia la denominazione in ERG-raffineria Edoardo Garrone spa. Marchio. Il marchio delle tre pantere, depositato nel gennaio 1971 presso l’Ufficio brevetti (in esito a uno «studio di identificazione» affidato all’agenzia milanese Complan adversiting dell’architetto Ferrarin). Non fu approvato subito perché richiamava il simbolo americano dei black panthers, ma infine piacque l’immagine del balzo a suggerire il dinamismo dell’impresa, e l’«immediata associazione con il nome ERG, che richiama l’immagine usata in campo fumettistico (Argh)» (promemoria all’attenzione del Dott. Garrone, di Giuseppe Ulderico Farini, segretario generale di Erg spa, assunto nel ”65, quando aveva poco più di trent’anni). Shock petrolifero. Il primo, nel ”73, quando per ritorsione contro l’appoggio statunitense al governo israeliano, i membri arabi dell’Opec alzano il prezzo del petrolio e lanciano l’embargo contro i paesi ritenuti nemici della causa araba. Il secondo, nel ”79, causa la rivoluzione iraniana e l’insediamento di Khomeini al potere, quando il quarto produttore mondiale e secondo esportatore, dopo l’Arabia Saudita, azzera le forniture di petrolio. Causa diminuzione delle lavorazioni per conto terzi dalla metà degli anni Settanta, la Erg spa sviluppa il settore commerciale e distributivo: nell’84 la Erg acquista la rete della Elf Italiana (arrivando a un totale di 1.165 punti vendita), tra l’85 e l’86 l’Isab acquista Chevron Italia (l’intera azienda petrolifera oltre a 1.600 punti vendita). Eni. Nell’85 l’accordo con l’Agip Petroli, società Eni, che per superare la crisi dei margini dovuta ad eccesso di capacità, propone a Erg un cambio tra capacità di raffinazione (azioni Isab), e capacità logistica (azioni della neocostituita Colisa spa), al fine di sfruttare il sistema logistico della Erg per importare e veicolare prodotti invece di greggio (lo scambio di pacchetti azionari si realizza in base al 40 per cento di Colisa spa – acquistato dall’Agip -, contro il 30 per cento di Isab – acquistato dall’Erg, che sale al 60 per cento dell’Isab). Nell’86 l’Erg diventa il più grande gruppo petrolifero italiano. Dipendenti: 2.200; punti vendita: 2.859; fatturato: 4.500 miliardi; capacità di distillazione primaria: oltre 17,5 milioni di tonnellate. Gruppo. Nella seconda metà degli anni Ottanta si definisce la struttura del Gruppo. Da società operativa la Erg spa diventa holding industriale che stabilisce le strategie affidando le attività in autonomia gestionale a tre società operative: Erg Petroli spa (settore commerciale), Isab spa (approvvigionamento e raffinazione), Finerg spa (sub holding impegnata nelle attività diversificate). Nel ”91 Erg spa cede la sua partecipazione in Erg Petroli a Isab (dal ”94 controllata all’80 per cento con l’acquisto del 20 per cento di Cameli in liquidazione tramite Finerg). Nel ”95 Erg spa, Garrone spa e Finerg spa sono incorporate nella Omicron srl, di proprietà della famiglia e già controllate di Erg insieme alla Garrone. Infine Omicron si trasforma in spa con la denominazione di Erg spa, di totale proprietà familiare, mentre Erg petroli viene fusa in Isab spa (che dall’incorporata acquisisce la ragione sociale e di cui Agip mantiene il 20 per cento). Dismissione. Il 31 marzo 1988 viene chiusa la raffineria di San Quirico (nell’84 il comune di Genova ha rifiutato un piano di investimenti per razionalizzare la produttività degli impianti). Nell’87 la Erg presenta invano agli enti locali il progetto Viva Genova di riqualificazione dell’area, che invece sarà realizzata dopo oltre un decennio in scala ridotta e in parziale sintonia rispetto alla proposta originaria, dalla Coopsette (nel ”95 cessionaria dell’area dismessa). IGCC (Integrated gasification Combined Cycle). La realizzazione, nel ”96 (per la prima volta in Europa), a Priolo Gargallo (Siracusa), di impianti IGCC di cogenerazione di energia elettrica, che viene autoprodotta a partire dalla gassificazione di residui pesanti di lavorazione, inquinanti, altrimenti difficili da smaltire (per un totale di 4 miliardi di KWh/anno, il 2 per cento del fabbisogno nazionale, utilizzata in parte dalla raffineria, in parte ceduta all’Enel). Studi avviati nel ”91, l’Isab inizia la produzione e commercializzazione di energia elettrica nel 2000, con la partecipazione societaria della Edison Mission Energy (controllata da Edison International, capogruppo della Southern California Edison, seconda compagnia elettrica privata degli Usa). Ripple. ”Cerchi d’acqua”, il nuovo marchio Erg, realizzato nel ”98 dalla Walter Landor, a suggerire le sensazioni «sono a secco» e «ho voglia di staccare», associato con lo slogan «un mondo di energie». Rinnovata ulteriormente la forma (dallo studio Sottsass), il marchio si è infine tinto di verde ecologico.