Wall Street Journal, 25 novembre 2008, 25 novembre 2008
Per il rublo è in arrivo una nuova ondata di svalutazione. Mosca sta bruciando le sue riserve valutarie per sostenere la propria moneta: ha speso da agosto 150 miliardi dei 600 che ha per quest’operazione
Per il rublo è in arrivo una nuova ondata di svalutazione. Mosca sta bruciando le sue riserve valutarie per sostenere la propria moneta: ha speso da agosto 150 miliardi dei 600 che ha per quest’operazione. A indebolire il rublo è la caduta del prezzo del petrolio e i timori per la situazione finanziaria della Russia. I future sul rublo infatti lo scambiano a prezzi ribassati, gli investitori prevedono che in un anno la moneta russa varrà il 25% in meno rispetto al dollaro. E si teme un effetto contagio tra le nazioni vicine, in una sorta di ripetizione della crisi asiatica del ”97. In particolare Lettonia, Lituania, Estonia e Bulgaria hanno rigidi sistemi valutari di ancoraggio all’euro che all’improvviso sembrano molto vulnerabili. Diffati il Fondo monetario internazionale sta pretendendo dai Paesi dell’Est l’addio al legame automatico con l’euro (o il dollaro) come requisito per ottenere gli aiuti: lo ha già chiesto alla Lettonia e all’Ucraina. Il rublo è quello che guida i ribassi: solo pochi mesi fa Cremlino citava il rublo-forte come simbolo dell’indipendenza economica russa. Ma da agosto in poi la valuta di Mosca si è deprezzata del 6% contro un paniere composto dal 55% di dollari e dal 45% di euro.