Wall Street Journal, 25 Novembre 2008, 25 novembre 2008
La Romania, la Bulgaria ed altre economie balcaniche a forte crescita stanno andando verso lo choc di vedere crescere il loro tasso di disoccupazione dopo anni di calo
La Romania, la Bulgaria ed altre economie balcaniche a forte crescita stanno andando verso lo choc di vedere crescere il loro tasso di disoccupazione dopo anni di calo. Non è solo un problema all’interno delle nazioni: milioni di emigrati balcanici che hanno trovato lavoro in Spagna, Italia e Regno Unito si accorgeranno che la recessione nei loro nuovi Paesi renderà più difficile avere a disposizione soldi da rimandare a casa. Alcuni lavoratori stanno tornando verso i Paesi di origine, facendo salire il tasso di disoccupazione. Sia la Romania che la Bulgaria l’anno prossimo saranno in recessione, prevedono gli analisti di Bnp Paribas. I licenziamenti di massa sono già iniziati: in Bulgaria hanno annunciato pesanti esuberi il colosso dell’acciaio Stomana, la chimica Neochim, e Monbat, che produce batterie. In Romania a talgiare sono stabilimenti che producono auto, imprese alimentari, di costruzioni, chimiche. Il tasso di disoccupazione ufficiale è salito ad ottobre fino al 5,9% in Bulgaria e al 4% in Romania, e il numero dei senza lavoro sta crescendo anche nelle vicine Turchia e Croazia. il primo aumento dopo 6 anni di diminuzione, ottenuta grazie all’esodo dei lavoratori ma anche alla crescita economica. Aspettando di vedere cosa ne sarà delle commesse degli emigrati, che rappresentano ad esempio il 5% (5,3 miliardi) del Pil bulgaro e hanno più o meno lo stesso valore in Romania: cifre di poco inferiori al livello di investimento estero nelle due nazioni.