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 2008  novembre 24 Lunedì calendario

Uno spettro si aggira per l’Italia, lo spettro delle bollette dell’elettricità e del gas a prezzo bloccato per due anni

Uno spettro si aggira per l’Italia, lo spettro delle bollette dell’elettricità e del gas a prezzo bloccato per due anni. un tipo di contratto pensato quando il prezzo del petrolio schizzava verso l’alto, perché il greggio fa da riferimento per tutte le fonti energetiche, quindi scegliere questa formula, diciamo, a gennaio 2008 metteva al riparo da ulteriori aumenti fino a gennaio 2010. Ma adesso che il vento è girato, adesso che il petrolio ha perso due terzi del suo costo (da quasi 150 dollari a meno di 50 in 4 mesi) e continua a scendere, che si fa? Il presidente dell’Autorità di settore, Alessandro Ortis, ha preannunciato tariffe dell’energia in forte calo nel 2009. Ma chi ha stipulato il contratto ai prezzi massimi (magari proprio nel luglio 2008, record storico sopra i 147 dollari) resterà fregato per due anni? La risposta è no, se sappiamo come muoverci non rischiamo di vederci passare la cornucopia dei prezzi bassi sotto gli occhi senza poterne approfittare, però la questione è più complicata di quanto sembri. Bisogna fare dei calcoli, non basta osservare la freccia del prezzo del petrolio che va su o giù. Cominciamo dall’opzione-fuga. L’ha predisposta l’Authority e consente a chiunque di gridare «fermate il mondo, voglio scendere» e liberarsi immediatamente dal cappio della bolletta biennale. In base alle disposizioni del Garante, chiunque voglia cambiare contratto può farlo, senza spese aggiuntive, comunicandolo per iscritto alla compagnia con un mese di anticipo. Quindi, scappare dalla bolletta a prezzo bloccato si può sempre fare. Ma per capire se conviene, bisogna tener presenti due variabili ulteriori: l’onda dei prezzi è lunga e ci mette dei mesi a trasferirsi dal petrolio all’elettricità e al gas, inoltre gli adeguamenti della luce e del metano avvengono a velocità diverse. Il garante Ortis ha previsto per il gas «un aumento pari a zero a gennaio» e invece per l’elettricità una cosa molto più allettante, cioè «una diminuzione di qualche punto percentuale». Dunque: se si ha una tariffa elettrica bloccata bisogna liberarsene subito per iscritto, già in questi ultimi giorni di novembre, in modo che a fine dicembre sia passato il mese minimo di preavviso e così quando, il 31 dicembre, l’Autorità annuncerà le nuove tariffe più basse, il cliente che ha cambiato contratto sia pronto per approfittarne. Invece per il gas non c’è fretta, le bollette vengono aggiornate in base ai prezzi del metano sul mercato internazionale nei nove mesi precedenti. Questo metodo garantisce una certa stabilità, attenuando e diluendo nel tempo i picchi di prezzo, sia in aumento che in diminuzione. Nel 2009 i risparmi per gli utenti del metano, a differenza di quelli dell’elettricità, saranno graduali, così graduali che (magari) il mercato farà in tempo a cambiare orientamento un’altra volta. Diverse compagnie allettano i clienti a firmare il contratto con loro offrendo sconti sul gas, ma lo fanno solo per chi sottoscrive la doppia fornitura elettricità-metano; il cliente deve verificare che questo non sia un problema, che non lo leghi a una tariffa della luce svantaggiosa e che non gli faccia perdere l’atteso calo delle bollette elettriche da gennaio 2009. La differenza nel calcolo dei prezzi di gas e luce c’è perché il metano viene acquistato dalle compagnie con contratti di lungo periodo, mentre per l’elettricità c’è una Borsa, ci sono gli acquisti «spot» e c’è l’Acquirente unico che compra l’energia all’ingrosso per le famiglie; l’aggiornamento viene fatto tenendo conto dell’andamento della Borsa elettrica e del consuntivo del costo di approvvigionamento dell’Acquirente unico nei mesi precedenti, ma anche delle previsioni sul prezzo del greggio nei tre mesi avvenire. In particolare la variabile delle previsioni può essere determinante. Perciò dall’Authority dicono che «quando a ottobre abbiamo rincarato la luce solo dello 0,8% mentre i prezzi del petrolio erano altissimi qualcuno ci ha accusato di voler fare un favore al governo, ma in realtà è stato perché noi prevedevamo che il petrolio sarebbe calato». Per le ragioni tecniche spiegate sopra, questo con il gas non si può fare. E la differenza si riflette anche sulle scelte che ci tocca compiere riguardo alle bollette.