Sergio Rizzo, Corriere Economia 24/11/2008, 24 novembre 2008
51.719.000.000
gli euro pubblici impegnati per finanziare la realizzazione della linea ferroviaria ad Alta Velocità (Torino-Milano-Napoli). 32 sono per le opere civili, 16 e mezzo per le tecnologie e più di tre per gli interessi pagati alle banche (prima che la Tav venisse ripubblicizzata). Fino ad adesso sono stati sborsati 32 milioni per chilometro contro i 9 della Spagna e i 10 della Francia.
51 miliardi è sette volte la cifra prevista nel 1991, quando furono firmati i contratti con i general contractor (Fiat, Eni, Iri e Montedison). Secondo l’Authority le convenzioni furono stipulate «senza riferimento a una adeguata progettazione, neppure di massima». Scrive ancora l’Authority: «Nell’esecuzione delle opere si è costituita una sorta di struttura piramidale articolata e allungata Tav - general contractor - imprese affidatarie - imprese terze - subappaltaori - evantuali sub-subappaltatori, con la conseguenza che su gran parte delle tratte più soggetti hanno potuto trarre un utile»
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Prima linea ferroviaria ad alta velocità costruita in Europa i 138 chilometri fra Roma e Città del Piave cominciata nel 1970 e inaugurata il 24 febbraio 1977.