Alessandro Di Maria, la Repubblica 25/11/2008, 25 novembre 2008
ALESSANDRO DI MARIA PER LA REPUBBLICA DI MARTEDì 25 NOVEMBRE 2008
La domanda era quanto mai scontata. Antonio Cassano sta giocando bene, arriva addirittura da una doppietta realizzata appena ventiquattro ore prima al Catania. Il cronista di Sky di turno si trova davanti Marcello Lippi ed era inevitabile che cercasse di soddisfare la propria curiosità, che è un po´ quella di buona parte dei tifosi italiani: «Convocherà Cassano in nazionale?». Il microfono passa sotto il naso del ct per la risposta, che però non arriva. Anzi, Lippi si leva l´auricolare, la riconsegna educatamente indietro e se ne va. Un gesto fatto senza alcuna polemica, comunque con il sorriso sulle labbra. Nessuna sbruffoneria, ma un modo molto pacato per evitare l´argomento. Almeno in quel preciso istante. Perché successivamente la domanda di altri cronisti è la stessa. E questa volta una risposta arriva, seppur generica, senza entrare troppo nel dettaglio della situazione del giocatore della Sampdoria: «Cassano e Del Piero rientrano nella categoria di quei giocatori che devono fare gol, aspettare e sognare la Nazionale». Gli oracoli della Pizia sapevano essere più chiari.
La realtà però è differente. Perché il problema per Cassano, più che caratteriale, è proprio di natura tattica. I tre attaccanti, negli schemi di Lippi, devono tornare indietro a difendere, a riconquistare il pallone. Cassano, invece, da questo punto di vista non è che eccella. Compensa con il genio. E i suoi colpi. Che alla fine fanno bene a qualunque squadra.
Sull´argomento Cassano-nazionale è intervenuto ieri pure il presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete: « una valutazione di carattere tecnico di stretta competenza del ct. Cosa direi da tifoso? Da tifoso non intervengo sulle convocazioni». Dalla Pizia a Ponzio Pilato.