Michele Serra, la Repubblica 25/11/2008, 25 novembre 2008
Si risente la vecchia solfa della sinistra lugubre e della destra ottimista. C´è del vero, nel senso che la lettura del mondo, a sinistra, è tradizionalmente critica, e per esempio nel crollo di una putrella sulla testa di una classe scolastica vede le responsabilità dell´uomo e non l´incidentale malevolenza del Fato
Si risente la vecchia solfa della sinistra lugubre e della destra ottimista. C´è del vero, nel senso che la lettura del mondo, a sinistra, è tradizionalmente critica, e per esempio nel crollo di una putrella sulla testa di una classe scolastica vede le responsabilità dell´uomo e non l´incidentale malevolenza del Fato. La vecchia cultura di destra, quella severa e pessimistica che non si faceva illusioni sulla natura umana, avrebbe sostanzialmente concordato. (Sola differenza politica: la destra avrebbe condannato il putrellista a pene più ruvide, la sinistra, più filantropica e grulla, avrebbe perorato il recupero sociale del colpevole). Oggi è tutto diverso. La destra, che inspiegabilmente ha deciso di adottare l´entusiasmo da pianerottolo dei piazzisti, non gradisce i criticoni, li ritiene disfattisti e infine lascia intendere che le putrelle cadrebbero di meno se solo le si sapesse guardare con maggiore ottimismo e benevolenza. Poiché nessuno aspira al malumore, a noi di sinistra piacerebbe molto riuscire, per contagio, ad assumere lo sguardo spensierato e fattivo di questa destra rifatta e adrenalinica. L´unico dubbio è il comportamento delle putrelle: di fronte all´unanime ottimismo di destra e sinistra finalmente unite, collaborerebbero anche loro al bene comune? Rinuncerebbero a collassare? Parteciperebbero al nuovo miracolo italiano? MICHELE SERRA PER LA REPUBBLICA DI MARTEDì 25 NOVEMBRE 2008