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 2008  novembre 25 Martedì calendario

CORRIERE DELLA SERA

FRANCOFORTE – Il titolo della pay-tv tedesca Premiere, controllata dal magnate australiano Rupert Murdoch ieri ha fatto un balzo del 32%, a quota 3,74 euro, non appena il gruppo tedesco di Monaco di Baviera ha reso noto che Fininvest aveva acquisito una partecipazione del 3,134%. Come mai questa sorpresa dei mercati? Proseguita, fra l’altro, anche se fonti vicine all’operazione della holding guidata da Marina Berlusconi hanno tenuto a far sapere che la posizione, con un valore di «poche decine di milioni » – una trentina, dicono in Germania – è stata «costruita negli ultimi dodici mesi». E rappresenta un investimento finanziario di medio-lungo periodo in un mercato interessante, «non un’acquisizione con una logica strategico-industriale».
Premiere è praticamente l’unica pay-tv del mercato tedesco, il maggiore d’Europa, anche in termini pubblicitari, risalente ancora all’impero del magnate Leo Kirch, fallito nel 2002, e controllata da Murdoch attraverso una quota del 25,01%. Fatto è che da quando il miliardario australiano è entrato nel capitale – a partire dal gennaio scorso pagando 17 euro per titolo – l’azione di Premiere è crollata. Soprattutto da quando, in ottobre, il management ha emesso un profit warning
e ha avvisato che gli abbonati erano circa 3,4 milioni, e non un milione in più, come riportava il gruppo da tempo. In pratica, dopo essere stato al centro del terremoto del gruppo Kirch, salvato con fatica nel giro degli ultimi sei anni, Premiere era di nuovo caduta in cattive acque. E Murdoch è corso ai ripari, nominando come nuovo numero uno l’australiano Mark Williams, artefice del risanamento di Sky Tv Italia, affiancato in seguito da altri tre manager italiani – Giovanni Brunelli, Marcello Maggioni e Gaetano Pannito – provenienti sempre dalla pay-tv italiana del gruppo Newscorp. Nel frattempo, mentre Murdoch ha accusato nel terzo trimestre svalutazioni per 447 milioni di euro, principalmente a causa di Premiere, quest’ ultima ha appena riportato perdite di 155 milioni, a fronte di 307 milioni di debiti. D’altra parte, quando Fininvest aveva iniziato ad acquisire le prime quote, ancora prima che entrasse Murdoch, Premiere pareva risanata. Ma come mai ha proseguito nell’acquisto, visto che in Italia Newscorp e Mediaset sono concorrenti nel pay-tv? Se l’operazione è del tutto finanziaria, spererà in un turn-over veloce. O nell’incremento del titolo, anche perché il mercato, prima o poi, si attende un’opa su Premiere da parte di Murdoch.
Marika de Feo

REPUBBLICA ETTORE LIVINI
MILANO - Fininvest rimette uno zampino nelle tv tedesche. A una decina di anni dallo sfortunato investimento in Kirch (costato al Biscione quasi 400 milioni di euro di perdite) la holding di casa Berlusconi ha comprato il 3,1% della Premiere, la prima pay-tv di Germania. Via Paleocapa ha iniziato a rastrellare la quota già nel 2007, quando il titolo valeva attorno ai 18 euro. L´ultimo pacchetto, quello più consistente, è stato però comprato il 14 novembre, con le azioni Premiere crollate per la crisi attorno a 3 euro. La notizia dello sbarco di Fininvest nel capitale del network tedesco ha spedito le quotazioni in rialzo del 32%, a quota 3,74 euro. Malgrado l´impennata di ieri, però, il saldo da inizio anno è ancora negativo del 71%.
I vertici del Biscione non hanno voluto commentare l´operazione, costata al gruppo qualche decina di milioni di euro. L´ingresso in Premiere però ha un indubbio valore strategico. Non solo perché la società di Francoforte opera nel core business della cassaforte di Arcore, ma anche perché l´ingente liquidità Fininvest (oltre 1,2 miliardi) è stata finora parcheggiata in strumenti liquidi e spostata in Borsa solo davanti a investimenti "di peso" come quello in Mediobanca.
L´azionariato di Premiere è tra l´altro un piccolo parterre de roi dell´etere mondiale. Da un anno a questa parte, infatti, più o meno in parallelo alle mosse italiane, anche la News Corp di Rupert Murdoch ha iniziato a costruirsi una partecipazione arrivata oggi ormai al 25%. E alla Borsa di Francoforte molti hanno interpretato questa scalata occulta come l´aperitivo del lancio di un´Opa. Ad attrarre i tycoon del piccolo schermo - più che lo stato di salute dell´azienda - è l´indiscussa leadership commerciale dell´azienda nella televisione a pagamento. I conti della Premiere navigano infatti al momento in cattive acque. Il network ha chiuso il terzo trimestre del 2008 con 89 milioni di euro di rosso, un voragine aperta in particolare dall´introduzione di un nuovo sistema anti-pirataggio (fenomeno diffusissimo in Germania). Non solo. L´esposizione debitoria è salita a 307 milioni di euro, e i vertici stanno negoziando con le banche un piano di riscadenzamento dopo che alcuni covenants erano saltati nelle scorse settimane.
Il prossimo decisivo appuntamento per il gruppo è l´asta per i diritti tv della Bundesliga, un servizio garantito da 17 anni da Premiere. Sul tavolo dei vertici del calcio teutonico sono arrivate alla scadenza del 21 novembre ben 39 offerte. Non a caso il network ha ribadito ieri che la vittoria in questa gara è «un´assoluta priorità». Probabile che con alle spalle due colossi come Murdoch e la holding della famiglia Berlusconi le sue quotazioni siano a questo punto aumentate. Ma resta ora da vedere se l´asse tra lo "squalo" australiano e il premier italiano è di ferro oppure se - come succede sempre di più in Italia - News Corp e il Biscione siano scesi in campo per Premiere come avversari.
(e.l.)