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 2008  novembre 20 Giovedì calendario

Il lato duro di Obama è Rahm Emanuel. Appena nominato capo dello staff presidenziale, Rahm Emanuel non è un tipo abituato a gettare acqua sul fuoco

Il lato duro di Obama è Rahm Emanuel. Appena nominato capo dello staff presidenziale, Rahm Emanuel non è un tipo abituato a gettare acqua sul fuoco. Ha un linguaggio che farebbe arrossire Richard Nixon e infila regolarmente battute sarcastiche. Proveniente dall’ala centrista del Partito Democratico, il Democratic Leadership Council, Emanuel è molto vicino ai Clinton e durante il suo primo mandato al Congresso aiutò il presidente Clinton a far approvare due delle sue iniziative più importanti: il pacchetto anticrimine e il Nafta. Data la sua esperienza alla camera - è al quarto posto tra i democratici di più alto rango - sa bene da dove verranno i voti, chi saranno i membri del Congresso più problematici e come intimidire e bloccare i testardi per far passare le leggi del suo presidente. Egli saprà quindi gestire la maggioranza in cui sono numerosi gli eletti democratici provenienti dagli stati più conservatori e di tendenze centriste. Lindsay Graham, il senatore più vicino a McCain, è stato il primo a elogiarlo. "Ho lavorato con lui per preparare il dibattito tra i candidati alla presidenza, e abbiamo raggiunto un accordo in tempi da record. Appena incontravamo un ostacolo, lui cercava subito una via d’uscita. Considero Rahm un amico e un collega. E’ duro ma corretto. Onesto, diretto e sincero." Nel 2000, Emanuel era nel consiglio di amministrazione della Freddie Mac, l’agenzia parastatale che con i suoi prestiti troppo generosi ha avviato la crisi finanziaria. Durante la campagna elettorale, attraverso Emanuel sono arrivati molti finanziamenti dagli hedge fund, da società di private equity e dal mondo della finanza creativa in generale. La famiglia Emanuel è originaria di Israele. Si chiamavano Auerbach, ma quando lo zio Emanuel fu ucciso in uno scontro con gli arabi a Gerusalemme nel 1933, tutta la famiglia adottò il suo nome. Emanueal ha serie credenziali ebraiche e israeliane, e proprio per questo non avrà molta pazienza quando gli israeliani avanzeranno scuse. Perciò, se il prossimo ministro israeliano dirà al presidente Obama che non può smantellare un insediamento di coloni a causa di problemi di politica interna, di questioni di sicurezza o di precetti della Bibbia, Rahm lo accuserà di sciocchezze e sarà molto difficile per la destra israeliana dire che è un ebreo rinnegato.