Elvira Serra, Corriere della Sera 24/11/2008, 24 novembre 2008
MILANO
L’ultimo è Boris Becker, quel tennista di Leimen che vinse tre Wimbledon, un Us Open e due Open d’Australia. Piantato senza troppi complimenti via sms alla vigilia delle nozze. E, a scanso di equivoci, il messaggino gli è stato spedito sei volte sul cellulare. «Voleva assicurarsi che mi arrivasse », ha commentato basito il campione quarantunenne, che soltanto ad agosto, dopo un mese di fidanzamento, aveva chiesto la mano della venticinquenne Alessandra Meyer-Woelden (figlia del suo vecchio manager Axel, morto nel 1997) con uno stratosferico anello con doppio brillante. «Tutti i miei amici mi avevano avvertito che le cose stavano andando troppo veloce, anche mia madre. Ma quando mi innamoro sono così... L’avrei sposata sul posto». Nella fattispecie, Porto Cervo, dove le fece la proposta. «Sandy e io ci abbiamo provato veramente e volevamo sposarci il prossimo anno, ma non si poteva andare avanti giorno per giorno. Forse gli anni di differenza erano davvero troppi», ha aggiunto il fuoriclasse alla Bild.
Boris è l’ultimo, ma non è solo, in questo novembre 2008 che sarà ricordato dai diretti interessati per la crisi finanziaria, per l’elezione del primo presidente di colore degli Stati Uniti e per le grane sentimentali. Perché anche gli sportivi piangono, questo mese più degli altri. Davanti alla tivù o nel paddock di un Gran Premio, con la mamma vicino o in panchina.
Chiedetelo a Bernie Ecclestone, patron della Formula 1, mollato da Slavica, sua moglie da ventiquattro anni, durante il Gran Premio del Brasile. Lei, ventotto anni più giovane e venticinque centimetri più alta, mamma premurosa di Tamara e Petra, da un giorno all’altro ha lasciato la bella casa londinese di Chelsea per trasferirsi in un appartamento di proprietà del fidanzato di una figlia. «Accanto a casa nostra c’è un cantiere e lei non sopportava il rumore », aveva minimizzato lui. Ma venerdì scorso Slavica ha presentato istanza di separazione. Un affaire da 2,8 miliardi di euro, visto che per motivi fiscali molte società sono intestate alla signora Ecclestone.
Un altro è Carletto Ancelotti, messo in panchina dalla moglie Luisa. Dicono che lei lo abbia lasciato per un nuovo amore. Dicono che lui stia già con un’altra donna, Marinela Cretu, romena di trent’anni. L’allenatore del Milan, riservato come sempre, non ha mai voluto commentare le voci. Salvo ammettere su Novella che «in venticinque anni di matrimonio ci sono momenti di alta e quelli di bassa... Oggi sto bene con me stesso, anche da solo. A parte il lavoro in campo, trascorro molte ore studiando e ristudiando le partite, riguardando i filmati ». Sai che divertimento.
Ed è un novembre nero pure per Marco Borriello, maglia numero 11 del Milan. Al quale non può non andare un pochino di solidarietà da quando la fidanzata Belen partecipa all’Isola dei famosi.
Il programma sarà trash, ma lui, l’attaccante napoletano, nel dubbio catodico se lei lo abbia tradito o meno con Rossano Rubicondi, come svelato perfidamente da Luxuria, il 9 novembre a Lecce si è mangiato tre gol, uno proprio a porta vuota.
Bisogna mantenere la calma. Soprattutto adesso. E per evitare lanci di coltelli e velenosità a mezzo stampa, ai campioni con il cuore spezzato ricordiamo l’esempio di Joe Di Maggio, generoso secondo marito di Marilyn, moglie non certo fedele. Dopo la prematura scomparsa di lei, nel 1962 (e avevano divorziato da un pezzo), lui le fece deporre sulla tomba rose rosse ogni settimana. Finché non morì. Trentasette anni dopo.
Elvira Serra