http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=35366&sez=HOME_INITALIA, 23 novembre 2008
Berlusconi: «Arriva crisi molto profonda C’è sfiducia per colpa della sinistra» Veltroni al governo: allarme povertà, evitiamo scontro sociale La Ue pronta a varare piano economico «senza precedenti» TERAMO (22 novembre) - «La crisi finanziaria sta trasformandosi in una crisi dell’economia reale che potrebbe essere anche molto profonda» ha ammesso oggi il premier Silvio Berlusconi, affermando che il governo farà di tutto, anche di concerto con altri Paesi europei, ma le misure assunte non cambieranno le cose se mancherà la fiducia dei cittadini
Berlusconi: «Arriva crisi molto profonda C’è sfiducia per colpa della sinistra» Veltroni al governo: allarme povertà, evitiamo scontro sociale La Ue pronta a varare piano economico «senza precedenti» TERAMO (22 novembre) - «La crisi finanziaria sta trasformandosi in una crisi dell’economia reale che potrebbe essere anche molto profonda» ha ammesso oggi il premier Silvio Berlusconi, affermando che il governo farà di tutto, anche di concerto con altri Paesi europei, ma le misure assunte non cambieranno le cose se mancherà la fiducia dei cittadini. «Si è diffuso un clima generale di sfiducia - dice il premier - anche per le profezie fatte circolare in Italia dalla sinistra che grida alla catastrofe. Premier e governo cercheranno di infondere fiducia ma solo i cittadini possono, non cambiando le loro abitudini, arginare la crisi reale che purtroppo sta arrivando, con una caduta verticale degli acquisti». Per esempio quelli relativi alle automobili e agli alimenti. «Quando la crisi è iniziata noi siamo stati i primi a dire ai cittadini di stare sereni, perché non sarebbe fallita nessuna banca e nessun italiano avrebbe perso neppure un euro - afferma il premier - Poi Usa e Ue hanno fatto la stessa cosa. Abbiamo fermato la valanga, ma ugualmente ora i risultati negativi possono riversarsi sull’economia reale». «Nel pacchetto del governo aiuti alle famiglie e l’Iva di cassa». Nonostante la politica nel confronto delle banche «invitate a continuare a fornire liquidità a imprese e cittadini senza aumentare gli interessi», nonostante i provvedimenti che il governo si accinge ad assumere con il pacchetto anti-crisi nel prossimo Consiglio dei ministri, primo fra tutti «un intervento concreto e molto preciso soprattutto verso le famiglie con più figli», ma anche ad esempio l’introduzione dell’Iva di cassa, per Berlusconi «bisogna fermare il clima generale che si è diffuso, evitare che si inneschi il meccanismo delle profezie negative che si avverano da sole, per cui se uno dice che tutto va male, tutto va male davvero. Se noi continuiamo a dire che tutto va male tutto andrà male realmente, mentre se c’è la fiducia si potrà evitare che questo accada». Dalla Ue un piano economico senza precedenti. Intanto Bruxelles sta per varare un piano d’azione europeo «senza precedenti» in campo economico: così la Commissione Ue definisce il pacchetto anticrisi da oltre 100 miliardi di euro che presenterà mercoledì prossimo. Pacchetto il cui via libera di fatto arriverà lunedì, con la sua approvazione da parte dei capi di gabinetto dell’esecutivo europeo: si va dal sostegno alle famiglie più povere e ai lavoratori che perdono il posto agli aiuti di Stato mirati e temporanei alle imprese in crisi. Veltroni al governo: non radicalizzare lo scontro. Di fronte ad una crisi come quella attuale è importante che non si arrivi ad una radicalizzazione dello «scontro sociale». E’ questo l’appello che il leader del Pd, Walter Veltroni, lancia da Firenze al governo e alla maggioranza perché, dice, questa sarebbe «un’idea sbagliatissima». Al termine di un incontro a Firenze con alcuni intellettuali chiamati ad un confronto sui principali temi all’ordine giorno della politica e della società, Veltroni non chiede tanto un tavolo di confronto tra maggioranza e opposizione quanto, piuttosto «che il governo, di fronte a questa crisi, si sieda «non solo con due sindacati e la Confindustria, ma piuttosto che lo faccia con le imprese, gli artigiani, i commercianti, gli agricoltori, con tutte le organizzazioni sindacali. Bisogna fronteggiare la crisi con le persone che vivono la crisi stessa. Avremo dei mesi molto duri e molto difficili davanti a noi e bisogna fare in modo che questi mesi vengano vissuti con il minor grado di conflittualità sociale e con il più alto livello di politiche di integrazione e di lotta alla povertà». «Interventi per combattere l’impoverimento della società». Per il segretario del Pd la crisi economica va affrontata «facendo leva sulla lotta all’impoverimento della società. Questo è un rischio che, purtroppo si sta trasformando molto rapidamente in realtà in assenza di interventi che la evitino. Una parte importante della società sta precipitando verso la povertà e bisogna far leva su alcuni strumenti, tra cui alcuni interventi su redditi, salari, pensioni, lotta alla disoccupazione, contrasto alla precarietà». Veltroni, riferendosi ad una prospettiva più a lunga scadenza, parla di riforma «degli ammortizzatori sociali, intervento per la rivoluzione ambientale che è necessaria nella vita pubblica, sulla formazione, sulla scuola, sull’Università. Tutte cose a lungo termine di cui l’Italia ha bisogno». Berlusconi: Di Pietro uomo di violenza, Pd in ginocchio. Crisi economica a parte, Berlusconi oggi ha tenuto banco per le polemiche con Di Pietro, Udc e Pd. «Quella tra Idv è Pd è un’alleanza da vecchia politica, con Di Pietro che spadroneggia e altri partiti che si inginocchiano davanti alla sua virulenza. E’ un uomo di violenza, il contrario di ciò che dovrebbe essere un uomo politico di cui ha bisogno l’Italia»: è questo il giudizio espresso da Berlusconi, intervistato da alcune tv locali abruzzesi all’inizio della sua due giorni di tour elettorale in Abruzzo per sostenere il candidato del Pdl, Giovanni Chiodi. Di Pietro: io spadroneggio? E’ come il bue che dice cornuto all’asino. «Berlusconi che mi accusa di spadroneggiare è come il bue che dice cornuto all’asino - ribatte il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro - Se c’è qualcuno che si comporta da padrone è proprio lui che non solo ha umiliato il Parlamento espropriandolo di tutti i suoi poteri, ma ha anche imbavagliato l’informazione, sia perché è da tempo proprietario di quella privata, sia perchè vuole appropriarsi di quella pubblica, tanto è vero che si è comprato anche Villari. Ed ora, infine, da cattivo padrone, sta togliendo ai poveri per dare ai ricchi come sta dimostrando la manovra finanziaria varata. Berlusconi, questa volta, però, non riuscirà a raggirare il popolo abruzzese che sa bene che la politica malata, corrotta e di malaffare, in Abruzzo ha attecchito proprio con la coalizione di centrodestra di cui Berlusconi è a capo. E da questa violenza che devono tutelarsi gli abruzzesi, e non certo da noi dell’Italia dei Valori, che quella violenza la stiamo combattendo». «Il premier toglie ai poveri per dare ai suoi amici». «La situazione economica - aveva detto in precedenza Di Pietro - è di grave crisi, ma può solo peggiorare finché il governo Berlusconi continua a togliere ai poveri per dare ai ricchi, con l’evidente obiettivo di favorire i propri amici». Di Pietro ha fatto queste affermazioni a Lecce, dove si trova per sostenere la campagna referendaria contro il Lodo Alfano. Berlusconi: le critiche di Orlando? Senza pudore. A Berlusconi, durante il tour in Abruzzo, i cronisti locali hanno riferito che ieri Leoluca Orlando aveva sostenuto che la Rai è "la stalla di Arcore" e che la Commissione di vigilanza è "la sua dependance". «Questi signori non hanno pudore - ribatte il premier - Basta aprire la tv e guardare la Rai. Domenica ero a casa e ho potuto farlo. Ho girato con il telecomando e ho trovato sei programmi in cui mi prendevano in giro oltraggiandomi. Affermare queste cose vuol dire non avere il senso del pudore. Ma gli italiani hanno testa e sanno giudicare, anche se la sinistra la pensa diversamente. Io vado avanti e credo che ciò che conta siano i fatti». Orlando: premier nervoso, conferma la sua corruzione politica. «Colpito - ribatte Leoluca Orlando - Il nervosismo e il piagnucolio dell’onorevole Berlusconi è la conferma dell’imbarazzo per la scoperta di corruzione politica ordinata dallo stesso ed eseguita dalle solite ombre di ombre appigionate». Berlusconi: «Abruzzo laboratorio politico per il Pdl». Berlusconi dà «una grande importanza anche a livello nazionale» al risultato delle prossime amministrative in Abruzzo.«L’Abruzzo può essere un laboratorio politico per il Pdl in Italia - dice Berlusconi - e visto che ho sondaggi strepitosi e imbarazzanti, che mi danno il 72%, penso sia importante la mia presenza qui». Berlusconi annuncia anche che tornerà «una o due volte» in Abruzzo «se il tempo lo consentirà. Spero questo possa invitare qualcuno di più a votare Pdl e Chiodi, dando l’unico voto utile e che non si disperde come quelli dati a partiti piccoli tipo l’Udc e la Destra, che in realtà sono voti dati all’Idv e alla sinistra». Il premier aggiunge anche che la sua presenza qui «è abbastanza eroica» dopo gli impegni internazionali avuti negli ultimi venti giorni che non lo hanno fatto mai riposare nello stesso letto per più giorni. «Considero però importante essere qui - conclude - questo può essere un laboratorio politico. In consiglio avremo massimo due-tre gruppi contro il centrosinistra che ne mette in campo addirittura sette». «Ho scelto Chiodi perché è bello». Sul palco allestito al Palazzetto dello sport di Teramo, davanti a non più di 2.000 persone, Berlusconi dice di aver scelto Gianni Chiodi come candidato del Pdl alla presidenza della Regione Abruzzo perché è «innanzitutto bello, ma fondamentalmente per due motivi: perchè non è un politico di professione e perché ha una ottima preparazione dopo le esperienze di capo dell’opposizione e poi di sindaco di questa città». «Nessun patto con l’Udc, basta con la politica politicante». «Non è vero che io abbia posto veti - ha detto il premier smentendo l’esistenza di patti con l’Udc - Non mi risulta che ci fossero patti e tantomeno patti siglati. E’ finito il tempo della politica politicante, l’Udc non può essere alleato con il centrosinistra in una regione, come il Trentino e in un’altra con il centrodestra, come l’Abruzzo. Basta con convenienze e clientele, occorre avere un programma unico». Casini: Berlusconi spieghi perché ha tolto risorse all’Abruzzo. «Berlusconi invece di polemizzare con l’Unione di centro - replica il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini - farebbe bene a spiegare agli abruzzesi perché il suo governo ha tolto risorse all’Abruzzo per destinarle ad altre aree del Paese. Le chiacchiere stanno a zero, parliamo dei fatti. Se no è il solito teatrino della politica in cui Berlusconi è un attore insuperabile». Berlusconi: Forza Italia non l’ho liquidata, ha solo cambiato nome. «Mi hanno accusato di aver liquidato in dieci minuti la mia carissima, amatissima e dolcissima Forza Italia. Non è così. Ha semplicemente cambiato nome, ma resterà per sempre nel mio cuore - replica il premier a chi ha parlato di una troppo rapida liquidazione da parte sua della creatura politica da lui creata nel ’94 - Si è aperta ad altre forze politiche per quel cammino già adottato da altri grandi democrazie occidentali, per andare verso il bipolarismo se non verso il bipartitismo. Per non subire più quei ricatti di sempre che anch’io ho subito nei miei precedenti cinque anni di governo». «Le critiche per il cucù? E’ la politica della vita». «Mi hanno criticato per la mia politica del cucù, delle pacche sulle spalle. Io rispondo che è la politica della vita, di rapporti cordiali e affettuosi che io ho con tutti e che rendono le cose più facili, consentendo di lavorare con fiducia reciproca - dice Berlusconi - Io porto avanti in politica quello che è il mio carattere nella vita. Il mio è un modo di fare sconosciuto ai precedenti premier. E sarebbe anche difficile, pensando a qualcuno di loro, immaginare il contrario. Mi parlano di un ruolo non consono ad un premier, ma io sono di parere opposto: un premier deve essere un uomo uguale agli altri. E io dico ai giovani, diffidate di chi non ha autoironia e si prende troppo sul serio, come qualcuno che conosciamo».