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 2008  novembre 22 Sabato calendario

MAURIZIO MOLINARI

CORRISPONDENTE DA NEW YORK
Michael Jackson ha scelto l’Islam durante un pomeriggio in casa di amici Los Angeles, quando ha pronunciato la dichiarazione di fede in Allah adottando il nome di Mikaeel e inginocchiandosi verso la Mecca per dare inizio a una nuova fase della vita. La casa in questione appartiene a Steve Porcaro, il musicista che ha composto alcuni motivi per l’album «Thriller», e la pop star vi era arrivato «molto giù di morale» incontrando tre amici personali con i quali da tempo meditava di scegliere Allah. Si tratta di interlocutori preparati al riguardo perché accomunati dal fatto di essersi a loro volta convertiti: il cantante inglese Cat Stevens, l’autore canadese David Wharnsby e il produttore Phillip Bubal sono infatti divenuti rispettivamente Yousef Islam, Dawud Wharnsby Ali e Idrid Phillis.
La riunione in casa Porcaro era iniziata da poco quando - secondo la ricostruzione del britannico «The Sun» che ha svelato la notizia - Jackson, che ha compiuto 50 anni in agosto, ha fatto capire che anche lui si era convinto sulla necessità di seguire l’Islam. Da qui la scelta di non aspettare un minuto di più, convocare senza troppi preamboli l’imam di una vicina moschea di Hollywood Hill e pronunciare di fronte a lui la «Shahada» ovvero l’atto di fede in Allah, che recita: «Non c’è altro Dio che Allah, Maometto è il messaggero di Dio». La «Shahada» è il più importante dei cinque pilastri dell’Islam, sui quali si fonda la religione musulmana, e ogni fedele la pronuncia ogni giorno. Dirla pubblicamente è l’atto che suggella la conversione e dopo averlo fatto Jackson ha messo i presenti al corrente di aver adottato un nuovo nome: non si chiamerà più Michael ma Mikaeel, come uno degli angeli di Allah.
Entrando nelle fila dei seguaci di Maometto, Jackson ripete il percorso già seguito da americani molto noti come Malcolm X, divenuto profeta dei musulmani neri, e il campione dei pesi massimi Cassius Clay. Non è ben chiaro quale cambiamento Jackson abbia in mente per se stesso, ma lunedì è atteso in un tribunale di Londra dalla causa intentatagli dal principe del Bahrein, Abdulla Al Khalif, che reclama la restituzione immediata di oltre 7 milioni di dollari versati al cantante in cambio della promessa di incidere canzoni mai registrate. Il principe sostiene di aver mantenuto Jackson per anni nel lusso più sfrenato sulla base di un contratto che il cantante non ha rispettato, rifiutandosi a più riprese di incidere i motivi che gli erano stati consegnati dalla casa reale.
Difficile prevedere se il passo religioso di Jackson, cresciuto da ragazzo come Testimone di Geova, possa facilitare una composizione del contenzioso. Jermaine Friday, fratello della star, esclude che la conversione abbia motivazioni economiche assicurando che «il suo interesse nell’Islam risale al 1989». Quell’anno era stato Friday a convertirsi, facendo il pellegrinaggio alla Mecca per riportare poi al fratello «libri che lo spinsero a farmi molte domande alle quali risposi spiegando che è una fede pacifica e meravigliosa». Dopo l’assoluzione dal processo in California per molestie sessuali, nel 2005, Jackson si era trasferito in Bahrein.Cat Stevens
Stephen Demetre Georgiou nasce a Londra il 21 luglio 1948, all’inizio della sua carriera musicale sceglie il nome d’arte di Cat Stevens. Poi, nel 1977 rischia di morire annegato a Malibù: questo episodio in qualche modo lo avvicina alla religione e in particolare all’Islam. Si converte e sceglie il nome di Yusuf Islam. Per qualche tempo si ritira dai palcoscenici a cui torna a fine Anni 90.
Cassius Marcellus Clay
Nasce a Louisville il 17 gennaio 1942. Campione del mondo di boxe dei pesi massimi, viene considerato il più grande pugile di tutti i tempi. Nel 1964 si converte all’Islam e cambia il suo nome in Muhammad Ali. Si rifiuta di combattere in Vietnam e viene incarcerato. Contrae il morbo di Parkinson e commuove il mondo apparendo come ultimo tedoforo alle Olimpiadi di Atlanta del 1996.