Alessandra Farkas, Corriere della Sera 22/11/2008, 22 novembre 2008
NEW YORK
Abraham K. Biggs la acceso la webcam, si è collegato a un sito di condivisione video e si è suicidato in diretta davanti a 1.500 persone, con un cocktail tossico di oppiacei e benzodiazepina, una sostanza usata per combattere l’insonnia. successo in Florida, nella contea di Broward.
Abraham, 19 anni, iscritto a Justin.tv con lo pseudonimo
Feel like Ecstasy (mi sento come l’ecstasy), aveva spiegato come si sarebbe suicidato su bodybuilding.com, fornendo persino i dettagli delle droghe che avrebbe preso. «Sono una testa di C... – aveva scritto – ho deluso tutti e sento che non migliorerò mai. Amo una ragazza e so che non sono alla sua altezza ».
Gli spettatori del suicidio lo hanno incoraggiato, riempiendolo di insulti nella convinzione che fosse tutto uno scherzo di cattivo gusto. Ma lui faceva sul serio. Dopo essersi collegato a Justin.tv ha trangugiato le pillole e si è sdraiato sul letto, con la schiena rivolta verso la webcam.
Sono passate alcune ore prima che gli altri utenti del sito si accorgessero che non respirava più. Quando gli agenti hanno sfondato la porta della sua casa era ormai troppo tardi: lo hanno trovato morto sul letto, con il video ancora acceso. A questo punto la webcam ha mostrato le immagini dei quattro poliziotti che entravano nella stanza e gli sentivano il polso. Poi, il buio.
Il medico legale della contea ha confermato il decesso, e le autorità hanno aperto un’inchiesta sulle cause della morte. Non è la prima volta che un’adolescente si toglie la vita in diretta web. In Giappone ci sono stati diversi casi negli ultimi anni, mentre in Gran Bretagna, l’anno scorso, Kevin Whitrick, di Telford, si impiccò durante una chat dopo essere stato insultato da altri internauti.
All’indomani della tragedia in Florida, molti internauti hanno cancellato i loro messaggi offensivi dal web. «Ci dispiace che ciò sia avvenuto e rispettiamo la privacy della sua famiglia», ha commentato l’amministratore delegato di Justin.tv, Michael Seibel, annunciando la rimozione del video dal sito.
Il suicidio ha subito scatenato un rovente dibattito in America sui motivi del crescente malessere giovanile. «Abbiamo raggiunto un punto di non ritorno nella nostra civiltà – commenta Douglas Haddow sulla rivista giovanile
Adbusters – in cui la controcultura si è mutata in un vuoto estetico narcisistico. La nostra cultura è incapace di creare nuovi valori e ciò non è solo insostenibile, ma anche suicida».
Alessandra Farkas