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 2008  novembre 17 Lunedì calendario

PAOLO VALENTINO PER IL CORRIERE DELLA SERA DI WASHINGTON

Tutti in fila per scritturare Sarah Palin. Decine di agenti letterari stanno assediando la governatrice dell’Alaska ed ex candidata repubblicana alla vice- presidenza, nel tentativo di convincerla a firmare il contratto per un libro, che potrebbe fruttarle fino a 7 milioni di dollari.
Lungi dal far diminuire l’interesse e l’eccitazione creati dalla sua controversa irruzione sulla ribalta nazionale, la sconfitta repubblicana nella corsa alla presidenza sembra aver reso Palin ancora più richiesta. «E’ l’oggetto del desiderio per ogni editore e un sacco di agenti», spiega Jeff Klein di Folio Literary Management.
Le case editrici sognano naturalmente un racconto di prima mano dell’esordio tumultuoso di Sarah Barracuda nella Champions League della politica americana e dei due mesi di campagna elettorale, che l’hanno vista protagonista, dietro solo a Barack Obama.
Il libro sarebbe per Palin non solo l’occasione per diventare milionaria, ma anche una mossa propedeutica alle sue ambizioni politiche. Un po’ come Obama nel 2004, che dopo il successo del suo discorso alla Convention democratica di Boston e l’elezione al Senato, scrisse subito
L’audacia della speranza, vera dichiarazione programmatica della sua candidatura alla Casa Bianca, Palin con la pubblicazione potrebbe nobilitare e irrobustire la propria immagine nella prospettiva del 2012.
Di certo, la governatrice dell’Alaska non esclude nulla. In diverse interviste, la scorsa settimana, ha lasciato aperta ogni possibilità, da quella di candidarsi al posto di senatore dell’Alaska nel 2010, all’ipotesi di correre per la Casa Bianca fra quattro anni.
Alla conferenza dei governatori repubblicani, mercoledì scorso in Florida, Palin ha fatto ancora la primadonna. E’ stata lei a sferzare i colleghi a reagire alla sconfitta, la peggiore per i conservatori da una generazione, riprendendo da subito la battaglia in vista delle elezioni di mid-term fra due anni, quando più di 30 posti da governatore saranno contesi.
Palin continua a essere la prediletta della destra del partito, conquistata dalle sue posizioni ultra-conservatrici in tema di tasse, energia, aborto e ricerca sulle staminali. Ma la concorrenza interna è numerosa e agguerrita.
Anticipando le probabili lotte per la leadership, il governatore del Minnesota, Tim Pawlenty, ha detto che lei sarà solo «una delle voci» che guideranno il partito repubblicano nella sua traversata del deserto.
Fra gli astri in ascesa della galassia conservatrice, c’è anche il giovanissimo Piyush «Bobby» Jindall, trentaseienne governatore della Louisiana.
La linea conservatrice di Palin contrasta poi con una tendenza di evoluzione politica, indicata al partito dal governatore Arnold Schwarzenegger, secondo il quale invece i repubblicani dovrebbero far propri i temi tradizionalmente democratici, come la difesa dell’ambiente, l’assistenza sanitaria universale, le spese per rifare le infrastrutture del Paese.
Paolo Valentino