Pierluigi Diaco, Novella 2000 n.48, 27/11/2008, pp. 58-60, 27 novembre 2008
Italo Bocchino Vicepresidente dei deputati del Popolo della Libertà. Uomo del presidente della Camera Gianfranco Fini, amico personale di Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa
Italo Bocchino Vicepresidente dei deputati del Popolo della Libertà. Uomo del presidente della Camera Gianfranco Fini, amico personale di Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa. Stimato da Silvio Berlusconi. […] Si narra di un’amicizia particolare con Mara Carfagna. «E’ un rapporto di amicizia e colleganza. […] Ho dato una mano alla Carfagna a comprendere la politica e a districarsi in questo ambiente. Ma non consento e non tollero che tutto questo possa essere trasformato in un gossip». *** Sposato con Gabriella Bontempo. Due figli. «Per me la famiglia è al primo posto nella mia vita. […] I miei genitori per vent’anni sono stati una sola persona, poi, quando avevo 21 anni, mia madre è morta e mio padre tutte le mattine e tutte le sere si svegliava e si addormentava con la sua foto accanto a sé. […] Con mia moglie c’è un rapporto profondo, che va oltre l’amore. E’ un percorso di crescita culturale e umana. Io mi sono fatto da solo, venendo dalla provincia, grazie all’incontro con due persone che mi hanno cambiato l’esistenza: Pinuccio Tatarella e mia moglie. […] Lei ha il merito di avermi sprovincializzato, facendomi appassionare a tante cose che ancora non conoscevo, per fare un esempio l’arte contemporanea. Non è la passione a tenere insieme una coppia. La passione va cimentata e consolidata con altro, con i figli, la comprensione, la complicità, la curiosità reciproca». *** Quando è morto Tatarella «per me è stato uno shock: lui non aveva figli, e con lui ho vissuto 12 anni di grande crescita. […] Quando è morto, è stato uno sgomento. Pensi che lo sogno ancora, almeno una volta a settimana». *** «Palestra ne faccio molta, ma in casa, con mia moglie. […] Tre volte alla settimana, dalle 8 alle 9 del mattino, viene un personal trainer in casa e insieme a mia moglie facciamo degli esercizi». *** Daniela Santanchè «ha commesso troppi errori. Ha tirato troppo la corda […]» *** «Non sono bacchettone, non sono praticante, ho tanti dubbi sulla fede, sono inquieto e tormentato come tutti. Ma mi sento orgogliosamente italiano e davanti al mistero della vita e della morte, credo ancora che la famiglia sia l’unico posto rassicurante».