Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  novembre 21 Venerdì calendario

Un fantasma si aggira tra i bilanci delle grandi banche europee: lo spettro degli Ias. La sospensione delle regole contabili che obbligavano gli istituti di credito a registrare in bilancio il valore di mercato tutti i titoli in portafoglio (tossici compresi) ha avuto un immediato effetto-placebo sul settore

Un fantasma si aggira tra i bilanci delle grandi banche europee: lo spettro degli Ias. La sospensione delle regole contabili che obbligavano gli istituti di credito a registrare in bilancio il valore di mercato tutti i titoli in portafoglio (tossici compresi) ha avuto un immediato effetto-placebo sul settore. La polvere è stata messa sotto il tappeto, la registrazione delle perdite - anche se solo potenziali - è stata rinviata sine die, evitando ai mercati già travolti da tante cattive notizie nuovi elettrochoc. L´obiettivo è stato centrato: Unicredit e Intesa Sanpaolo, tanto per rimanere a casa nostra, hanno presentato per il terzo trimestre risultati migliori delle previsioni grazie alla sterilizzazione momentanea di un pezzo del portafoglio. Nella speranza che la ripresa consenta tra qualche tempo di riportare a bilancio i titoli penalizzati dalla crisi di liquidità. La misura è comprensibile visto i nervi tesi delle borse. La trasparenza, però, è un´altra cosa. E solo con i bilanci 2008 si riuscirà a capire se i titoli "tossici", pur congelati, saranno segnalati ai soci con il loro valore reale di mercato nei documenti societari. Quando tutto andava bene e il portafoglio volava nella stratosfera con le borse, del resto, nessuno si era sognato di chiedere la sospensione di una regola che per anni ha contribuito a gonfiare stipendi, bonus e stock option. Ettore Livini [tempi duri per le landesbanken] Tempi duri per le Landesbanken, le banche regionali semipubbliche tedesche. Jochen Sanio, presidente del Bafin (la Consob tedesca) ha inviato lettere di ammonimento ai presidenti di diversi di questi istituti ingiungendo loro di accettare e utilizzare subito il pacchetto di aiuti offerto dal governo federale a tutte le banche in difficoltà. Lettere del genere sono arrivate ai vertici della WestLB, della banca del Nord, HSH e ad almeno un altro instituto. Almeno una banca regionale semipubblica, la bavarese Bayern LB, si è piegata alle pressioni del potere e ha accettato di chiedere una cospicua iniezione di liquidità da parte dello Stato federale. Sanio e la Consob tedesca non agiscono da soli: hanno l´appoggio totale del ministro delle Finanze, il socialdemocratico Peer Steinbrueck. Il quale punta a una strategia di consolidamento del settore bancario pubblico o semipubblico in Germania. In cambio degli aiuti, lo Stato otterrà poteri decisionali ben maggiori sul futuro delle Landesbanken. Steinbrueck è appoggiato da Sparkassen, le potenti casse di risparmio. Le quali, coinvolte insieme ai 16 Stati della federazione tedesca (Bundeslaender) nella proprietà delle Landesbanken, premono per un´ondata di fusioni che riduca il totale delle banche regionali dalle attuali sette a non più di tre. Andrea Tarquini